venerdì 29 aprile 2011

L’ ANPI a fianco della CGIL e dei lavoratori in sciopero il 6 maggio

"L’ ANPI è a fianco della CGIL e dei lavoratori in sciopero il 6 maggio prossimo, condividendone preoccupazioni, contenuti e finalità". Inizia così un comunicato del Comitato nazionale dell'Anpi che spiega: "E’ a rischio il diritto che fonda la nostra identità repubblicana: il
lavoro, oggi minacciato, vilipeso e privato di dignità; sono a rischio diritti fondamentali, garantiti, in linea di principio, dalla Costituzione".

"L’ANPI -conclude la presa di posizione - invita dunque tutti i suoi iscritti, gli antifascisti e i democratici a manifestare ai lavoratori in lotta la loro solidarietà e il loro sostegno".

mercoledì 27 aprile 2011

Con chi sogna un'Italia più libera - da www.anpi.it

Questo il testo dell'intervento del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, in piazza Duomo a Milano, a conclusione della manifestazione centrale per la celebrazione della Liberazione.

All'estero parlano spesso dell'Italia come di un Paese poco serio. Ed a forza di assistere a scandali, episodi di malcostume, rifiuto di regole, hanno finito per fare una grande confusione, al termine della quale siamo tutti considerati colpevoli, quanto meno di sopportare e tollerare una situazione così degradata.
Non è così. C'è un'altra Italia, quella della Resistenza e della Costituzione.
Eccola qui, in questa piazza e in tante piazze d'Italia, eccola qui l'Italia che lavora, l'Italia che subisce la crisi,l'Italia che ricorda i Caduti per la libertà e ne vuole portare avanti il messaggio, l'Italia pulita, democratica, antifascista.
Questa Italia che vuole festeggiare il 25 aprile non come festa di parte, ma come festa di tutti; perchè un Paese che non ricordasse i caduti per la libertà e lasciasse nell'oblio le pagine più belle della sua storia, sarebbe un Paese destinato alla rovina. Noi, invece, continuiamo a sognare un Paese democratico, civile, unito, in cui libertà e uguaglianza trionfino e vengano non solo riconosciuti, ma attuati e resi effettivi i diritti proclamati dalla Costituzione.
Certo, non è un momento facile, per il nostro Paese. Siamo caduti in una crisi che ormai non è solo economico-sociale, ma è crisi della politica, crisi dei valori,talora crisi delle stesse istituzioni. Stiamo vivendo momenti che mal si addicono al concetto di democrazia: la democrazia è la volontà e l'interesse di tutti e la ricerca del bene comune; noi ci troviamo invece al sacrificio di tanti diritti, nell'interesse di pochi.
Troppo spesso, le regole vengono considerate un fastidio; alle istituzioni di garanzia (Magistratura, Corte costituzionale, Presidente della Repubblica) si dedicano violenti attacchi, ormai quotidiani. Il Parlamento finisce per lavorare, anziché sui problemi determinati da una crisi economica e sociale gravissima, su questioni che non appaiono finalizzate al bene comune.
Manifestazioni di razzismo diventano sempre più frequenti in forme palesi, ma anche in forme subdole e talvolta perfino inconsapevoli.
Tutto questo preoccupa e molto e deve indurre non solo a serie riflessioni, ma ad un impegno rinnovato. Perchè è indubbio che tutto questo non si potrebbe verificare se non vi fossero l'indifferenza, la rassegnazione, la sottovalutazione di tanti cittadini.
E' dunque questo il primo nemico da combattere, perché o ci si accorge della deriva e si fa quanto è necessario per contrastarla, oppure si rischia di arrivare  ad una situazione in cui ormai è troppo tardi.
Il partigiano Hessel, in Francia, ha sollecitato e sollecita l'indignazione. Ed è giusto. Ma con la consapevolezza che essa non basta e che occorre anche attivarsi ed impegnarsi, insomma partecipare, far sentire la propria voce, per costruire un futuro migliore.
Ecco perché  abbiamo cercato di togliere a questo 25 aprile ogni  ritualità, pur senza rinunciare alla festa, né alla memoria, per farne anche un momento di riflessione e di impegno.
Prima di tutto la memoria. Cosa sarebbe questo Paese senza quei 100.000 caduti per la libertà, senza gli antifascisti, i partigiani, i patrioti, i militari,  senza gli scioperi del'43 e del '44 e senza quell'esercito di volontari e di combattenti improvvisati che decise di scendere in campo, a rischio della vita contro un nemico agguerrito e feroce? Cosa sarebbe questo Paese senza la Costituzione, costruita per durare e regolare la nostra convivenza civile? Cosa sarebbe questa Italia, nata faticosamente nel 1861, ma nella quale non erano state ancora affrontate seriamente alcune questioni di fondo, come la questione meridionale, la questione sociale, la questione della laicità dello Stato se - in un rapporto ideale col Risorgimento - non ci fosse stata la Resistenza, che operò il miracolo di mantenere unito un Paese che la guerra aveva spezzato in due, avviandola verso la Repubblica e verso la democrazia?
Dunque, dobbiamo ricordare tutto questo, contro i negazionismi e i revisionismi che finora hanno trovato troppo spazio, anche per nostra responsabilità; dobbiamo ricordare le vite spezzate e tanti sogni troncati; dobbiamo far conoscere che cosa è stato davvero il fascismo e non solo per le leggi razziali, ma per la negazione della libertà, per le persecuzioni degli antifascisti, per l'aiuto dato ai tedeschi per le deportazioni, per la partecipazione in proprio a momenti terribili di massacri e di fucilazioni. Ma dobbiamo ricordare anche le speranze dei caduti per la libertà. E qui bisogna essere chiari: non basta ricordarli, quei sogni, quelle attese, quelle speranze; bisogna portarle avanti ed operare perché siano condotte a compimento e finalmente realizzate. Altrimenti, resterebbe sulla nostra coscienza il peso di un vero e proprio tradimento.
Ma poi, bisogna difendere la Costituzione, chiarendo con fermezza che difendere non significa conservare, ma significa valorizzarne lo spirito ed attuarne i contenuti. Dalle voci di quelli che hanno parlato oggi da questo palco, avete sentito quanto divario c'è fra i princìpi della Costituzione e la loro traduzione nella realtà. Quando proclamavano il lavoro come fondamento della Repubblica, quando affermavano il diritto al lavoro, alla salute, all'informazione, alla scuola, alla cultura, i Costituenti non pensavano a formule retoriche ed astratte da scrivere sui frontoni dei palazzi, ma volevano che essi si trasformassero in realtà, che l'uguaglianza diventasse effettiva, insomma che non ci fossero discriminazioni, disoccupazione, precariato, morti sul lavoro. E quando, con una parola molto forte, ripudiavano la guerra, non pensavano certamente a soluzioni ambigue, ma coglievano anche una fortissima aspirazione alla pace nel mondo. E' questa volontà che dobbiamo rispettare e rendere operante, con un impegno che non si esaurisca nella pur doverosa celebrazione del 25 aprile, ma diventi quotidiano, investa tutta la nostra vita e il nostro operare, sia il faro delle nostre azioni e dei nostri comportamenti; e sia anche la vera guida della vita di tutte le istituzioni.
Abbiamo colto, in questi ultimi mesi, chiari segnali di risveglio delle coscienze, di una preoccupazione  più diffusa, di una volontà di reagire e di partecipare più ferma.
Ne siamo felici, ma bisogna andare ancora oltre, cercando i punti ed i momenti di coagulo fra le varie iniziative, auspicando la costruzione di una grande alleanza fra tutti coloro che provano sentimenti democratici, al di là delle singole idee, per tornare a far vivere quell'anelito di libertà  e quell'aspirazione permeata di eticità, alla costruzione di una società più giusta ed eguale, che contrassegnò le pagine meravigliose della Resistenza. E' anche per questo che concludiamo la festa della Liberazione con un appuntamento importante per il 2 giugno,che l'anno scorso abbiamo trasformato in festa non solo della Repubblica ma anche della Costituzione e che quest'anno deve essere ancora più partecipata, più grande, più forte, per tutte le ragioni già esposte.
Non posso concludere, però, senza ricordare che fra le parole di oggi, oltre a Resistenza, Costituzione, Unità d'Italia,abbiamo voluto inserire l'antifascimo. E' un richiamo importante, non solo perché sono aumentati, particolarmente a Milano, ma un po’ dovunque, in Italia, i rigurgiti più o meno nostalgici di nazifascismo, ma anche perché ci sono state iniziative provocatorie come il progetto di dedicare una targa a Luisa Ferida o come quella di un convegno di tipo fascista, da cui sono usciti simboli e vessilli esecrabili, come quello della X Mas; ed infine, la incredibile proposta di due parlamentari di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione, che vieta la ricostituzione in qualsiasi forma del partito fascista. E' inutile che ci dicano che si tratta di proposte ed iniziative individuali: in ogni caso è certo che senza un clima di tolleranza e talora di connivenza e protezione,esse sarebbero addirittura impensabili. E' quel clima, è quel complesso di attacchi alla Resistenza ed alla Costituzione che favorisce e addirittura induce ad uscire allo scoperto i fascisti di sempre. Perché deve essere ben chiaro, che noi non ci riferiamo soltanto al fascismo in camicia nera, ma a tutto ciò che sa di limitazione della libertà, di contestazione dei princìpi di fondo della nostra Costituzione, di disprezzo delle regole. Non importano le definizioni e classificazioni. Ciò che conta è tenere sempre presente la storia e ricordarci che essa ci insegna che i pericoli per la democrazia possono assumere aspetti multiformi e non debbono mai essere sottovalutati. Quando si osa perfino proporre di modificare l'art.1 della Costituzione, vuol dire che siamo già oltre il limite della tollerabilità ed è indispensabile reagire con forza e con fermezza.
Abbiamo combattuto contro tedeschi e fascisti perché volevamo la libertà e la democrazia; dobbiamo continuare ad impegnarci contro tutto ciò che può mettere in discussione ciò che abbiamo conquistato a prezzo di tanti sacrifici. La mia speranza è che si aggiungano a noi, che veniamo da quella esperienza, tanti altri cittadini, e soprattutto i giovani, che contribuiscano anche a trovare forme nuove di impegno, contro ogni deriva ed ogni forma di degrado. Ha colto benissimo questa realtà e questa esigenza il Presidente Ciampi quando si è rivolto” in questa Italia smarrita”, come lui la definisce, al mondo degli adulti e prima di tutto a coloro che hanno responsabilità istituzionali, perché si impegnino a dare una scossa positiva al Paese, aggiungendo però che” ai giovani va chiesto di non lasciar soli gli adulti,nell'impresa di delineare il futuro che vorremmo per l'Italia”.
A loro, ai giovani, voglio dunque dedicare questa splendida giornata, perché ci aiutino a completare quell'opera grandiosa che è stata la Resistenza ed è stata l'Unità d'Italia, consolidando la speranza, anzi realizzando la certezza di un futuro migliore.

TREZZO SULL’ADDA 25 APRILE 2011

Quest’anno l’anniversario della Liberazione, e la manifestazione del 25 aprile, assumono un rilievo particolare data la felice concomitanza con i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Risorgimento e Resistenza sono episodi fondamentali per il nostro paese antico per storia ma dalla giovane, e talvolta malferma, democrazia.
Tale affermazione deriva dalla constatazione che i valori della Resistenza e della Costituzione, vengono sempre di più messi in discussione ed esposti a concreti pericoli. Gli insulti alla Magistratura, alla Corte Costituzionale, l’insofferenza verso il Presidente della Repubblica, la proposta di abrogazione della XII disposizione transitoria, così come il progetto di riforma, nientemeno, dall’art. 1 alla Costituzione non possono lasciarci indifferenti e richiedono un forte impegno di tutti a difesa dei valori su cui si fonda la nostra Repubblica democratica.
Politici che hanno comportamenti contrari a quella sobrietà, sancita dall’art. 54 della Costituzione,  richiesta dagli incarichi ricoperti.
Il mondo del lavoro subisce attacchi a diritti conquistati in anni di lotte e garantiti costituzionalmente. L’annosa questione della sicurezza sul lavoro e la preoccupante situazione della disoccupazione e della precarietà,  giovanile e non solo,  che, toccando percentuali altissime, mettono a repentaglio il futuro del Paese.
L’offesa ai diritti e alla dignità delle donne, degli omosessuali, dei migranti.
La scuola pubblica colpita, oltre che da tagli alle risorse e al personale che ne minano la sua più classica funzione, con attacchi che la accusano di propagare ideologie di parte, attraverso insegnanti e libri, che vengono messi all’indice. Azioni, queste ultime, aberranti e non degne di una democrazia.
Tagli alle risorse per la cultura, la ricerca i beni artistici ed architettonici, che indeboliscono settori fondamentali per qualsiasi paese, a maggior ragione per uno come il nostro, che ha, in questi beni, un’importante fonte  della propria ricchezza non solo materiale.
Non ben definiti progetti di riforma della forma statuale, con non chiare ricadute sulla coesione sociale e la solidarietà, necessarie per continuare ad essere un paese unito.
Parole in libertà sull’adesione o meno all’Unione Europea, della quale siamo uno dei paesi fondatori.
Tutto ciò suscita preoccupazioni serie nei cittadini che  ritengono i valori costituzionali, destinati a durare nel tempo e a costruire la convivenza civile nel nostro paese.
Dobbiamo assumere l’impegno solenne a realizzare gli ideali per cui tanti sacrifici sono stati compiuti ed a tradurre, nella realtà, i principi fondamentali della nostra Costituzione affinché diventi sempre più condivisa.
Per  fare ciò è necessario un maggior impegno nella vita di tutti i giorni, nello svolgimento delle singole funzioni della vita democratica, ma anche nei grandi momenti della vita del nostro Paese.
Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è l’occasione per levare alto un grido di ripulsa e di protesta, e al tempo stesso di impegno. Da tutte le piazze d’Italia emerga con chiarezza la forza della democrazia e la volontà popolare di salvaguardarla, proprio nel momento in cui ricordiamo i tanti caduti per la Libertà, che certo non sognavano un Paese come questo.

Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l’Italia.

Intervento dell'ANPI sez. di Trezzo sull'Adda - Il Presidente

giovedì 21 aprile 2011

Smuraglia: "Si sveglino le coscienze"

"Ci avevano abituati (ma non rassegnati) al continuo disprezzo delle regole ed era già grave. Ma ora si sta passando (e forse si è già passato) ogni limite". Inizia così una dichiarazione del presidente nazionale dell'ANPI, Carlo Smuraglia raccogliendo un appello lanciato da Articolo 21 e Libertà e Giustizia.

"I continui attacchi - aggiunge Smuraglia - alla Costituzione ed alle Istituzioni di garanzia, che provengano dall’alto o si presentino come iniziative individuali (alle quali, peraltro, molti non credono) non solo creano un clima sempre più deteriore, ma fanno precipitare il sistema di regole fondamentali garantite dalla Costituzione verso una pericolosa deriva. Le più recenti manifestazioni (gli insulti alla Magistratura ed alla Corte Costituzionale, l’insofferenza verso il Presidente della Repubblica, la proposta di abrogazione della XII disposizione transitoria, così come il progetto di riforma, nientemeno, dall’art. 1 alla Costituzione) non possono essere più tollerate e richiedono una compatta manifestazione di resistenza, un grande sussulto di orgoglio, un forte impegno di tutti a difesa dei valori cui si fonda la nostra Repubblica democratica".

"Si sveglino le coscienze inquiete. Bando ad ogni rassegnazione. Si facciano sentire le voci di quanti, in silenzio, trovano insopportabile una situazione del genere. Si faccia, insomma, sentire, con forza una volontà popolare unitaria di rigetto di questo pericoloso tentativo di spingerci verso soluzioni autoritarie e populiste. A tutti chiediamo un maggior impegno nella vita di tutti i giorni, nello svolgimento delle singole funzioni della vita democratica, ma anche nei grandi momenti della vita del nostro Paese".

"Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è l’occasione - conclude il presidente dell'Anpi - per levare alto un grido di ripulsa e di protesta, e al tempo stesso di impegno. Da tutte le piazze d’Italia emerga con chiarezza la forza della democrazia e la volontà popolare di salvaguardarla, proprio nel momento in cui ricordiamo i tanti caduti per la Libertà, che certo non sognavano un Paese come questo". 

 (Il testo è pubblicato anche sul sito di Articolo 21:

domenica 17 aprile 2011

È Carlo Smuraglia il nuovo Presidente Nazionale ANPI



Sabato 16 Aprile il Comitato Nazionale dell'ANPI, riunitosi a Roma, ha eletto come nuovo Presidente nazionale dell'associazione Carlo Smuraglia, 88 anni, già partigiano combattente, avvocato, senatore e docente di diritto del lavoro.

Prende il posto di Raimondo Ricci, che è stato indicato dal Comitato Nazionale come futuro Presidente del Comitato d'Onore ANPI.

Assumono la carica di Vicepresidente Nazionale: Armando Cossutta, Luciano Guerzoni, Giovanna Stanka Hrovatin, Lino "William" Michelini, Carla Nespolo, Marisa Ombra, Alessandro Pollio Salimbeni e Massimo Rendina.

giovedì 14 aprile 2011

SCRITTE CONTRO LA RESISTENZA E I PARTIGIANI SUI MURI DELLO STADIO DELLA TRITIUM A TREZZO SULL'ADDA

L'ANPI di Trezzo sull'Adda condanna fermamente le offese ai partigiani e alla lotta di Resistenza contro il nazifascismo, radice della nostra Repubblica e della Costituzione, compiute nel più classico stile fascista.
L'ANPI di Trezzo sull'Adda si batterà sempre contro una visione del confronto politico che si abbassa ad essere semplice "tifoseria",  senza costrutto e rispetto dell'avversario, improntando la propria azione e la propria politica affinchè la Costituzione,  diventi sempre più terreno di condivisione e non di scontro.

mercoledì 13 aprile 2011

IL 25 APRILE A MILANO

MILANO, PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE CENTRALE DEL 25 APRILE, FESTA DELLA LIBERAZIONE

Il Comitato permanente antifascista di Milano ha definito il programma della manifestazione principale del 25 aprile, festa della Liberazione.

“E’ superfluo che vi sottolinei – spiega Carlo Smuraglia, presidente del Comitato provinciale dell’Anpi - quanto sia importante, in una situazione come quella che sta vivendo il nostro Paese, che la manifestazione centrale (25 aprile pomeriggio: corteo e poi discorsi in Piazza Duomo), sia fortemente partecipata , nonostante la coincidenza con la Pasquetta. Chiedo a voi, ai compagni delle Sezioni, agli amici ed a tutti coloro che credono nei valori della Resistenza e della democrazia, un modesto sacrificio affinché col concorso di tutti la manifestazione sia bella, serena, partecipata e pacifica“.

“Vogliamo – conclude Carlo Smuraglia - che il 25 aprile sia davvero una Festa, piena di significati, ma pur sempre Festa; e dunque mi auguro che nulla la turbi e tutti abbiano la consapevolezza che una buona riuscita sarà un successo per tutti e farà bene alla salute, un po’ malferma, in questo periodo, del nostro Paese”.

Questo il programma.

Ore 14,30 – Piazza Oberdan. Concentramento dei partecipanti al Corteo che, percorrendo alcune vie centrali della città, raggiungerà Piazza Duomo.
Ore 16 – Piazza Duomo – Discorsi
Ore 17 – Conclusione della manifestazione.

Una delegazione del Comitato si recherà alla Loggia deiMercanti, per un omaggio al Sacrario.

Per info:
A.N.P.I. Comitato provinciale di Milano
Via San Marco, 49, ¬ 20121 Milano
Telefono: 02 76023372/73 - 02 76020620 - Fax 02 784675
e-mail: anpi.milano@tiscali.it
link permanente a questa pagina: http://anpi.it/e281/

mercoledì 6 aprile 2011

NELLA DESTRA C'E' CHI VUOLE DI NUOVO IL PARTITO FASCISTA - DA WWW.ANPI.IT



“Odioso e provocatorio”, questo il commento dell’Anpi a proposito del Disegno di Legge costituzionale, depositato alla segreteria di Palazzo Madama da cinque senatori della destra, volto ad abolire la XII Disposizione transitoria della Costituzione Repubblicana che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista”.
 

“Si tratta – si spiega in una nota del Comitato nazionale - dell’ennesima aggressione alla Costituzione, la più dissennata tentata dalla destra e dal suo governo”.

“Sul fascismo e sui suoi misfatti di dittatura, miseria, guerra, occupazione straniera del Paese, torture, crimini e stragi, pende implacabile e incancellabile da ogni revisionismo il giudizio della storia”.

“Sull’Antifascismo, sulla Resistenza e sulla Liberazione – si ricorda - fondano la Costituzione, la Repubblica e la Democrazia riconquistata!”

“Contro l’esecrabile tentativo di riaprire la porta alla costituzione del partito fascista e di abolire il reato di apologia del fascismo, l’ANPI chiede la mobilitazione unitaria in tutto il Paese dei partigiani, degli antifascisti e delle loro associazioni insieme alle forze della politica, della cultura, dei sindacati e dell’associazionismo democratico”.

“Dalla Guerra di Liberazione,  dal 25 Aprile, non si torna indietro”.



“Odioso e provocatorio”, questo il commento dell’Anpi a proposito del Disegno di Legge costituzionale, depositato alla segreteria di Palazzo Madama da cinque senatori della destra, volto ad abolire la XII Disposizione transitoria della Costituzione Repubblicana che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista”.
“Si tratta – si spiega in una nota del Comitato nazionale - dell’ennesima aggressione alla Costituzione, la più dissennata tentata dalla destra e dal suo governo”.
“Sul fascismo e sui suoi misfatti di dittatura, miseria, guerra, occupazione straniera del Paese, torture, crimini e stragi, pende implacabile e incancellabile da ogni revisionismo il giudizio della storia”.
“Sull’Antifascismo, sulla Resistenza e sulla Liberazione – si ricorda - fondano la Costituzione, la Repubblica e la Democrazia riconquistata!”
“Contro l’esecrabile tentativo di riaprire la porta alla costituzione del partito fascista e di abolire il reato di apologia del fascismo, l’ANPI chiede la mobilitazione unitaria in tutto il Paese dei partigiani, degli antifascisti e delle loro associazioni insieme alle forze della politica, della cultura, dei sindacati e dell’associazionismo democratico”.
“Dalla Guerra di Liberazione,  dal 25 Aprile, non si torna indietro”.

TORTE NAZI IN AUSTRIA - DA REPUBBLICA.IT

TORTE NAZI IN AUSTRIA. INDAGATO IL PASTICCERE.


Da Repubblica.it
http://www.repubblica.it/esteri/2011/04/06/foto/torte_nazi-14562160/1/?ref=HRESS-7

martedì 5 aprile 2011

IL PDL CONTRO IL REATO DI APOLOGIA DI FASCISMO - da La Repubblica.it

 
Presentato al Senato un ddl costituzionale per l'abolizione della norma transitoria e finale che vieta la "riorganizzazione del disciolto partito fascista". Pd: "Grave e offensivo per la storia del Paese". Idv: "Hanno gettato la maschera". Il presidente del Senato auspica che il progetto venga ritirato. Protesta la comunità ebraica. I firmatari: "E' un adeguamento dell'ordinamento"

ROMA - Un disegno di legge costituzionale che abolisce la XII norma transitoria e finale della Costituzione, quella che vieta "sotto qualsiasi forma, la riorganizzazione del disciolto partito fascista". Lo ha presentato al Senato, lo scorso 29 marzo, il senatore del Pdl Cristano De Eccher (Pdl), cofirmatari i senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio, che dopo un colloquio con il vicepresidente del suo gruppo Italo Bocchino ha deciso di ritirare la firma. Sulla base di quella norma costituzionale nel 1952 venne introdotto nella cosiddetta legge Scelba il reato di apologia del fascismo.

Il disegno di legge lascia "esterrefatto" anche Renato Schifani. Da ambienti vicini alla presidenza del Senato si è appreso oggi che è rimasto sorpreso dalla notizia della presentazione del ddl costituzionale che, qualora diventasse legge dello Stato, non porrebbe più divieti alla "riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista". Il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, pur nel rispetto delle loro prerogative costituzionali, auspicherebbe che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa.

Durissima la reazione del Partito democratico. "Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo", commenta Anna Finocchiaro.

La presidente del gruppo al Senato aggiunge che "sarebbe l'ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo, che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione. Chiediamo che questo atto venga subito ritirato".

Toni aspri anche in una nota del portavoce dell'Italia dei valori Leoluca Orlando: "Fascisti, avete gettato la maschera! Il Pdl sarà costretto a ritirare questa indegna proposta di legge, ma avrà mandato un segnale inquietante ed eversivo agli squadristi che lo sostengono. Ormai è allarme rosso per la democrazia". E ancora: "Dopo le leggi ad personam, dopo la nomina di un ministro indagato per mafia, dopo il disprezzo verso le autorità di controllo, la magistratura e la Costituzione, questa maggioranza dimostra di aver perso i freni inibitori e con questo ddl  conferma quanto sia corrotta e pericolosa per la tenuta democratica delle istituzioni".

Per il portavoce nazionale dell'Udc Antonio De Poli "è una proposta di legge vergognosa. Chiediamo al vicepresidente vicario dei senatori del Pdl Gaetano Quagliarello di prendere immediatamente le distanze dal disegno di legge. E' un atto grave, irrispettoso nei confronti della storia del nostro Paese. La Carta Costituzionale non si tocca, dobbiamo difenderla strenuamente".

Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, parla di disegno di legge "inquietante" e "scellerato". "Penso che oggi - afferma - in un momento in cui l'Italia sta festeggiando l'unità, sia inquietante il tentativo di voler modificare la costituzione, cominciando da uno dei suoi cardini. Una costituzione che nasce sulle ceneri del fascismo, ma anche delle leggi razziste e della Shoah". Una norma, fa notare Pacifici, che è già fin troppo libera: "Lo dimostra il fatto che in questi anni, sotto forme e simboli contigui, si riesca ad aggirare quell'ostacolo. Non è un mistero che abbiano partecipato alle elezioni politiche, gruppi e partiti politici ispirati alle ideologie di stampo fascista". Per questo, l'esponente della comunità ebraica, auspica che "il reato di apologia di fascismo venga reso ancora più duro".

Per il governo parla il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi: "Non c'è nessuna volontà né del governo né del Pdl di promuovere l'abolizione del reato di apologia del fascismo. Il Pd eviti polemiche strumentali che diano anche solo la sensazione che le forze politiche si dividano anche sull'antifascismo, che è valore fondante della nostra democrazia".

De Eccher invece non commenta, anzi non parla proprio con i giornalisti "per principio". Il primo firmatario del disegno di legge, discendente di nobile famiglia trentina legata al Sacro Romano Impero e responsabile da giovane a Trento del gruppo di Avanguardia Nazionale, fu indagato da Gerardo D'Ambrosio per la strage di piazza Fontana. Mentre lascia la commissione Istruzione del Senato gli viene chesto se intende accogliere l'invito di Schifani a ritirarlo, si limita a rispondere: "Siccome non l'ho ricevuto in forma diretta..." e se ne va.

In seguito arriva una nota in cui i firmatari del disegno di legge difendono la loro iniziativa: "Nessuna battaglia ideologica" ma invece la volontà di rendere coerente l'ordinamento che ha abolito i reati di opinione, ponendo fine a una norma costituzionale che il legislatore costituente stesso ha previsto come 'divieto temporaneo'. "Nessuno di noi - scrivono - ha mai pensato di avviare una battaglia di tipo ideologico fuori dal tempo e dalla storia. Il nostro ddl, infatti, si prefigge di intervenire su una norma transitoria che per sua stessa natura era quindi destinata, secondo la volontà dei padri costituenti, a valere per un tempo limitato. L'intendimento è semplicemente quello di intervenire su reati di opinione, tra l'altro non più attuali, in conformità a quanto già proposto da tanti parlamentari liberali e antifascisti in tempi nei quali le passioni ideologiche erano assai più vive di oggi".

MI CHIAMO PIETRO, HO 26 ANNI E SONO PRESIDENTE DELL'ANPI DI NICHELINO - DA WWW.ANPI.IT

Carissimi compagni,

Ho potuto seguire con attenzione i lavori congressuali della nostra importante associazione e sento la necessità di esprimere qualche pensiero.

Vorrei, perché penso sia utile ad invogliare molti giovani del nostro Paese la mia storia e quella della sezione che ho l'onore di presiedere.

Io ho 26 anni appena compiuti e da due anni sono il Presidente della sezione“Concetto Campione” di Nichelino, una città di cinquantamila abitanti in provincia di Torino.

Svolgendo il servizio civile all'Informagiovani della mia città, nel 2005,  ho avuto la fortuna di conoscere diversi partigiani che si riunivano quasi quotidianamente nella loro sede, proprio a pochi metri dall'ufficio in cui prestavo il mio servizio.

Dopo aver soltanto parzialmente esaurito, attraverso tantissime domande rivolte ai nostri Partigiani, tutta la mia curiosità relativa alla storia e alle esperienze legate alla Resistenza,  decisi di fare la tessera e di diventare militante della sezione locale. Intanto, lavorando come giornalista, mi occupai di raccontare, su diversi giornali locali, le storie dei partigiani e le attività svolte dalla sezione nichelinese, indiscusso punto di riferimento, dal punto di vista sociale e culturale, nella nostra città.

Dopo diversi anni di conoscenza reciproca e di impegno nell'associazione, mi fu proposto, nel luglio 2009, di ricoprire la carica di Presidente.

Superata la naturale paura che colpisce normalmente chi si trova ad affrontare una scelta molto impegnativa, soprattutto da un punto di vista morale, mi decisi, grazie al sostegno di tutti, ad accettare questo ruolo.

Dopo due anni da quella scelta, posso dire di aver fatto, fino ad ora, una delle più belle esperienze della mia vita.

La generosità e la bontà d'animo dei Partigiani nichelinesi hanno permesso,  a me e ad altre persone che la Resistenza non l'hanno fatta, di crescere e dimettere in pratica dei progetti innovativi, in perfetta continuità con le attività tradizionalmente svolte dalla nostra sezione.

Abbiamo deciso di instaurare un forte legame con l'amministrazione comunale che ci ha permesso di realizzare, con il sostegno delle strutture e dei disponibilissimi dipendenti comunali, dei percorsi di formazione e di conoscenza della Resistenza e dei suoi protagonisti.
Abbiamo quindi deciso di promuovere incontri nelle scuole e di organizzare, in collaborazione con altre associazioni del territorio, eventi riguardanti tutti i principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione.

Abbiamo, inoltre, messo in piedi un grande progetto di raccolta dei  documenti e delle testimonianze dei Partigiani della nostra provincia, con l'obiettivo di creare un archivio formato da video, documenti e fotografie. Abbiamo l'idea, e speriamo di riuscire nei prossimi mesi a metterla in pratica, di scrivere un libro che dia la possibilità a tutti, anche ai
giovani del futuro, di ascoltare le parole dei nostri Partigiani.

Convinti che imparare la storia, sentendola raccontare da chi l'ha vissuta,
sia una esperienza umana e didattica impareggiabile, invitiamo tutti i nostri coetanei a visitare le sedi sparse in tutta Italia, ad incontrare i Partigiani, a fargli tante domande e a ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per noi!

A Lorenzo Magliano, Paolo Ruffino, Severino Cauda, Luigi Arboletti, Filippo Taricco e a tanti altri che non ci sono più, voglio dire grazie per avermi raccontato le loro storie e per avermi fatto capire che cosa vuol dire  essere un antifascista. Grazie davvero.


Pietro Rega
Presidente A.N.P.I. Nichelino
Carissimi compagni,

Ho potuto seguire con attenzione i lavori congressuali della nostra
importante associazione e sento la necessità di esprimere qualche pensiero.

Vorrei, perché penso sia utile ad invogliare molti giovani del nostro Paese
ad assumere un dovere civico fondamentale sostenendo la nostra associazione,
raccontare la mia storia e quella della sezione che ho l'onore di
presiedere.

Io ho 26 anni appena compiuti e da due anni sono il Presidente della sezione
“Concetto Campione” di Nichelino, una città di cinquantamila abitanti in
provincia di Torino.

Svolgendo il servizio civile all'Informagiovani della mia città, nel 2005,
ho avuto la fortuna di conoscere diversi partigiani che si riunivano quasi
quotidianamente nella loro sede, proprio a pochi metri dall'ufficio in cui
prestavo il mio servizio.

Dopo aver soltanto parzialmente esaurito, attraverso tantissime domande
rivolte ai nostri Partigiani, tutta la mia curiosità relativa alla storia e
alle esperienze legate alla Resistenza,  decisi di fare la tessera e di
diventare militante della sezione locale.

Intanto, lavorando come giornalista, mi occupai di raccontare, su diversi
giornali locali, le storie dei partigiani e le attività svolte dalla sezione
nichelinese, indiscusso punto di riferimento, dal punto di vista sociale e
culturale, nella nostra città.

Dopo diversi anni di conoscenza reciproca e di impegno nell'associazione, mi
fu proposto, nel luglio 2009, di ricoprire la carica di Presidente.

Superata la naturale paura che colpisce normalmente chi si trova ad
affrontare una scelta molto impegnativa, soprattutto da un punto di vista morale, mi
decisi, grazie al sostegno di tutti, ad accettare questo ruolo.

Dopo due anni da quella scelta, posso dire di aver fatto, fino ad ora, una
delle più belle esperienze della mia vita.

La generosità e la bontà d'animo dei Partigiani nichelinesi hanno permesso,
a me e ad altre persone che la Resistenza non l'hanno fatta, di crescere e di
mettere in pratica dei progetti innovativi, in perfetta continuità con le
attività tradizionalmente svolte dalla nostra sezione.

Abbiamo deciso di instaurare un forte legame con l'amministrazione comunale
che ci ha permesso di realizzare, con il sostegno delle strutture e dei
disponibilissimi dipendenti comunali, dei percorsi di formazione e di
conoscenza della Resistenza e dei suoi protagonisti.
Abbiamo quindi deciso di promuovere incontri nelle scuole e di organizzare,
in collaborazione con altre associazioni del territorio, eventi riguardanti
tutti i principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione.

Abbiamo, inoltre, messo in piedi un grande progetto di raccolta dei
documenti e delle testimonianze dei Partigiani della nostra provincia, con l'obiettivo
di creare un archivio formato da video, documenti e fotografie.
Abbiamo l'idea, e speriamo di riuscire nei prossimi mesi a metterla in
pratica, di scrivere un libro che dia la possibilità a tutti, anche ai
giovani del futuro, di ascoltare le parole dei nostri Partigiani.

Convinti che imparare la storia, sentendola raccontare da chi l'ha vissuta,
sia una esperienza umana e didattica impareggiabile, invitiamo tutti i
nostri coetanei a visitare le sedi sparse in tutta Italia, ad incontrare i
Partigiani, a fargli tante domande e a ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per
noi!

A Lorenzo Magliano, Paolo Ruffino, Severino Cauda, Luigi Arboletti, Filippo
Taricco e a tanti altri che non ci sono più, voglio dire grazie per avermi
raccontato le loro storie e per avermi fatto capire che cosa vuol dire
essere un antifascista. Grazie davvero.


Pietro Rega
Presidente A.N.P.I. Nichelino

L'ANPI CON LA PIAZZA DELLA COSTITUZIONE - MANIFESTAZIONE DEL 5 APRILE A ROMA

L'ANPI Nazionale aderisce pienamente alle manifestazioni che si terranno il 5 aprile a Roma a difesa della democrazia e della legalità repubblicana. Auspicando una "piazza della Costituzione" ampiamente partecipata, una piazza dei diritti, della responsabilità collettiva, delle radici civili del Paese - Antifascismo, Resistenza, Costituzione - auguriamo a tutti i promotori dell'iniziativa e a coloro che saranno presenti una buona primavera di liberazione. 
IL COMITATO NAZIONALE ANPI 

domenica 3 aprile 2011

LA FIAMMA TRICOLORE SULLO STEMMA DELLA CITTA' DI TREZZO SULL'ADDA



Lo stemma, della città di Trezzo sull'Adda, compare così contraffatto su un manifesto che annuncia banchetti informativi, del MOVIMENTO SOCIALE FIAMMA TRICOLORE, per i giorni 2 e 3 aprile 2011.

L'originale del manifesto al link qui sotto

E' possibile fare propaganda utilizzando un simbolo che identifica una forza politica neofascista, mischiandolo con la nostra città che ha avuto caduti nella Resistenza per la liberazione dal fascismo e dal nazismo? Chiediamo, come nel post precedente, vigilanza a tutti coloro che si ritengono antifascisti, democratici e che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione; l'episodio, per quanto piccolo, è, a dir poco, fasti(o)dioso.

sabato 2 aprile 2011

NEOFASCISTI A TREZZO SULL'ADDA


A TREZZO SONO COMPARSI, DA ALCUNI GIORNI, VOLANTINI DI QUESTA ASSOCIAZIONE, MILES 211, COLLEGATA A GRUPPI NEOFASCISTI E NEONAZISTI (DA CASA POUND A VENETO FRONTE SKINHEADS PASSANDO PER CUORE NERO DI MILANO). SUL LORO SITO SI FA, COSI' SEMBREREBBE DALLE IMMAGINI E DAGLI SCRITTI PRESENTI, APOLOGIA DI FASCISMO FACENDO RIFERIMENTO ALLA RSI E ALLA X^ MAS; CREDIAMO CHE LA COSA SIA ESTREMAMENTE GRAVE. CHIEDIAMO A TUTTI GLI ANTIFASCISTI E DEMOCRATICI DI VIGILARE. VISITATE IL LORO BLOG PER RENDERVI CONTO DI CIO' CHE PROPAGANDANO.