martedì 31 luglio 2012

COMMEMORAZIONE DEI MARTIRI DI PIAZZALE LORETO, MILANO 10 AGOSTO 2012

Le Associazioni della Resistenza, i familiari dei Caduti, gli Enti, le forze democratiche e antifasciste milanesi renderanno omaggio alla memoria dei Combattenti per la Libertà e nel contempo ribadiranno la permanente mobilitazione a tutela dei capisaldi sanciti nella Costituzione.

La sezione ANPI di Trezzo sull'Adda sarà presente con la bandiera e il proprio Presidente alla manifestazione, ed invita tutti i trezzesi a partecipare dando appuntamento direttamente al Monumento di Piazzale Loreto alle ore 10.00.

Il programma previsto in Piazzale Loreto per Venerdì 10 agosto 2012 sarà il seguente:

- ore 10,00 – Piazzale Loreto: deposizione di corone alla stele che ricorda i 15 Martiri; interventi di rappresentanti delle istituzioni e di Sergio Fogagnolo, Presidente dell’Associazione “Le Radici della Pace – i 15“. Introduce Carla Bianchi Iacono dell’ANPC.

- ore 21,00 – sempre in Piazzale Loreto: Manifestazione Antifascista.

Interverranno:
  • - Massimo Castoldi, nipote di Salvatore Principato, Martire di Piazzale Loreto;
  • - Gianni Mariani, della FIAP;
  • - Giovanni Minali, Segreteria Camera del Lavoro di Milano;
  • - Roberto Cenati, Presidente dell’ANPI Provinciale di Milano.
Seguirà:

Testimonianza di Franco Loi, poeta. La serata si concluderà con un intrattenimento musicale “Una cantata Partigiana”.

LA CITTADINANZA E’ INVITATA

COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CONTRO IL TERRORISMO
PER LA DIFESA DELL’ORDINE REPUBBLICANO

giovedì 19 luglio 2012

19 LUGLIO 1992 - 19 LUGLIO 2012 VIA D'AMELIO



PAOLO BORSELLINO
AGOSTINO CATALANO (CAPO SCORTA)
EMANUELA LOI
VINCENZO LI MULI
WALTER EDDIE COSINA
CLAUDIO TRAINA

mercoledì 18 luglio 2012

L'Anpi: "25 aprile, 1° maggio e 2 giugno non si toccano" - dal sito ANPI nazionale

“Il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno non si toccano. Sono i valori su cui si fonda la Repubblica”. Questo in sintesi la posizione della segreteria nazionale dell'Anpi che ieri ha diffuso una nota di protesta circa l'ipotesi del governo di sopprimere o accorpare alcune feste nazionali per aumentare la produttività. Nella “scure” incapperebbero anche le tre festività ben note per essere state già oggetto di tentativi analoghi (25 aprile, 1° maggio, 2 giugno).

L'Anpi gioca d'anticipo: “Non ci si dica che non ci sono altri strumenti per incrementare la produttività e far crescere il P.I.L.; ci sono provvedimenti in corso di esame, da tempo preannunciati, di cui si può accelerare l’iter; e ce ne sono altri, da molti invocati (la patrimoniale, per fare un esempio) che a torto si finge di ritenere improponibili”.

"Dobbiamo essere estremamente chiari: non abbiamo – ovviamente – obiezioni di fronte ai sacrifici che possono essere chiesti ai cittadini in una fase difficile per il Paese; ma che si debba rinunciare alla storia, a quelli che sono i fondamenti comuni del nostro vivere civile, ci sembra davvero troppo. Ci sono festività che nascono da consuetudini o semplici abitudini, che forse possono consentire qualche operazione. Altre, come quelle citate, rappresentano il nostro passato migliore, i valori su cui si fonda la nostra Repubblica: sono, in una parola, la nostra storia. E non vanno toccate".

E si precisa: "Si faccia quello che occorre, per salvare il Paese da una crisi che non ci dà tregua. Ma si lasci al Paese la sua storia, si conservino i suoi valori, quelli a cui la stragrande maggioranza dei cittadini continua a richiamarsi. Questa è la richiesta che formuliamo alle istituzioni pubbliche e in particolare al Governo".

Infine l'appello a tutti gli iscritti e ai aimpatizzanti. "Alle nostre organizzazioni rivolgiamo l’invito ad una mobilitazione immediata e diffusa, assumendo ogni possibile iniziativa, coinvolgendo i parlamentari e le istituzioni territorialmente competenti, sollecitando l’adesione e l’impegno dei cittadini. Il gravissimo proposito che è stato enunciato dalla stampa, se corrispondente ai reali intenti del Governo, dev’essere sventato e respinto, prima di tutto dalla coscienza civile e democratica del popolo italiano".