sabato 26 gennaio 2013

GIORNO DELLA MEMORIA - Discorso del Presidente della sezione ANPI di Trezzo sull'Adda


GIORNO DELLA MEMORIA

Commemorazione al Monumento al Deportato – Concesa via Don Gnocchi

Discorso del presidente dell’ANPI di Trezzo sull’Adda

Ci troviamo qui a ricordare un evento storico che sembra essere comparso dal nulla, che sembra essere l’ avvenimento di un passato lontano tanto lontano da far apparire oggi, ad alcuni, anacronistica questa giornata; non è così.

I nazisti trovarono terreno fertile alla loro follia distruttrice. Le loro teorie sugli ebrei erano state coltivate, nei secoli, da altri prima di Hitler e sostenute da tesi costruite, e perseguite, da istituzioni importanti, da stati e teorizzatori dell’inferiorità e della pericolosità degli ebrei e del loro agire.

Insomma i nazisti non inventarono nulla ma adattarono, con teutonica determinazione, quel passato al loro tempo per trarne vantaggio politico offrendo alla popolazione tedesca, piegata dalla crisi del primo dopoguerra, un capro espiatorio, un nemico,  su cui far ricadere tutte le colpe, come si era fatto nelle ere precedenti, della miseria e della crisi in cui languiva.

Attraverso le leggi razziali del 1933, introdotte nel 1938 anche in Italia dal fascismo, i nazisti discriminarono gli ebrei rendendoli invisibili, cominciando ad ucciderli civilmente, ponendo, così,  le basi per lo sterminio, cosa mai accaduta nella storia dell’uomo fino a quel momento, di donne, uomini e bambini che avevano l’unica colpa di appartenere ad un preciso gruppo culturale.

Oggi il pericolo non è scongiurato. Certo, come ho detto, il periodo è assai lontano ma riflessi se ne vedono ancora. Nella nostra pacifica Europa, così edificata per volere di chi uscì dalla follia della seconda guerra mondiale, esistono persone che teorizzano l’indifferenza verso la Shoah o addirittura ne affermano l’inesistenza; tutto ciò è assai pericoloso.

In Italia ci sono stati episodi assai preoccupanti. Un famoso leader politico, avvicinato durante la presentazione delle liste elettorali da militanti di una nota formazione neofascista,  ha offerto, a questi,  la possibilità di dialogo e collaborazione per elaborare soluzioni alla crisi che stiamo vivendo; “la nostra visione politica è simile che male c’è?” pare abbia detto a chi oppose dubbi alla vicinanza.

Giorni fa militanti, della formazione neofascista che ho appena citato,  sono stati arrestati con l’accusa, tra le altre, di progettare (pare) il rapimento, e lo stupro, di una giovane ragazza di origine ebraica.

Le ere non sono paragonabili la situazione politica non è la stessa, esiste l’Unione Europea che garantisce pace e diritti diffusi, ma il pericolo di sottovalutazione, da parte delle istituzioni e della politica, o la tolleranza, di gruppi e atteggiamenti discriminatori, permangono ad onta dell’esperienza vissuta e il tempo passato non ha cancellato i pregiudizi; per questo dobbiamo continuare a ricordare quello che successe nei campi di sterminio e cosa rappresenta il 27 gennaio 1945.

Trezzo sull’Adda, 27 gennaio 2013






lunedì 21 gennaio 2013

27 GENNAIO 1945 – 27 GENNAIO 2013 “GIORNO DELLA MEMORIA” L’IMPORTANZA DI NON DIMENTICARE

Questo è il comunicato stampa inviato dall'ANPI trezzese alla "Gazzetta dell'Adda"
in occasione della Giornata della Memoria
Appuntamento a Concesa in via Don Gnocchi a Concesa ore 10.00 al Parco della Memoria
27 GENNAIO 1945 – 27 GENNAIO 2013 
“GIORNO DELLA MEMORIA”
L’IMPORTANZA DI NON DIMENTICARE
Comunicato stampa
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (nota a tutti noi con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di sterminio e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio degli ebrei attuato dalla follia nazista.
Per ricordare le vittime della barbarie nazista, nel luglio del 2000, l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, istituì il Giorno della Memoria fissandone la data al 27 gennaio di ogni anno.
In tale giornata in ogni paese vengono ricordate quelle vittime e quegli orrori con corone di fiori, discorsi e fasce tricolori; ma non è solo una commemorazione rituale.
I periodi non sono paragonabili, la Germania nazista e l’Europa unita nata dalla disgrazia della seconda guerra mondiale, ma anche oggi, in questo momento di forte crisi, si notano avvenimenti che suonano come campanelli d’allarme.
Negli ultimi anni sono rifioriti movimenti e partiti, a volte anche al governo di stati europei dell’est e dell’ovest, che fanno, della ricerca del capro espiatorio, parte fondante delle loro politiche per risolvere la crisi oggi imperante.
Nulla potrà essere come nel 1945 perché coloro, che vissero quei momenti, diedero vita all’Unione Europea che ci consente di essere, da allora, in pace; ma non possiamo dare nulla per acquisito, scontato dobbiamo  continuare a ricordare e vigilare perché nulla di ciò che accadde possa tornare anche in forme più blande.
E’ per questo motivo che il Direttivo della sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, A.N.P.I., di Trezzo sull’Adda invita, i propri concittadini, a partecipare alla commemorazione del Giorno della Memoria di domenica 27 gennaio 2013 nelle iniziative organizzate nella nostra cittadina ricordando, in particolare, quella tradizionale al Monumento del Deportato di via don Gnocchi a Concesa.
Trezzo sull’Adda, 12 gennaio 2013

sabato 12 gennaio 2013

GRILLO PARLANTE, NON SEMPRE C'AZZECCA.

L'ANPI ha sempre guardato alla politica come ad una cosa positiva e ha sofferto, negli anni del populismo e del qualunquismo, per il trattamento riservato all'impegno e alla militanza nei partiti e associazioni.
 
Il Movimento 5 Stelle, pur non condividendone i metodi e gli slogan, ha avuto il merito di riavvicinare le persone all'impegno personale crescendo e diventando soggetto importante nel panorama politico forse anche oltre le proprie intenzioni; per questo ha acquisito autorevolezza e responsabilità che, a mio parere, vanno utilizzate per il meglio senza zone d'ombra.
 
L'apertura del loro leader nei confronti dei neofascisti di Casa Pound, preoccupa non poco per le motivazioni addotte: il M5S è al di sopra di detra e sinistra e quello dell'antifascismo pare non essere un requisito per essere accettati nelle liste "grilline".

Credo che il colore del gatto abbia la sua importanza, penso che il gatto M5S sappia che acchiappare il topo, della corruttela e della cattiva politica e della malagestione della cosa pubblica, può andar bene ma non a costo di allearsi proprio col gatto nero.
 
Trezzo sull'Adda, 12 gennaio 2013