Relazione di Roberto Cenati al Comitato Provinciale del 5 Dicembre 2012
Giovedì 29 Novembre 2012 all'Assemblea Generale delle nazioni Unite, l'ANP
(Autorità Nazionale Palestinese) ha ottenuto il riconoscimento di Stato non membro
dell'ONU. Quella raggiunta dalla Palestina è una condizione di osservatore che dà
all'Autorità legittimità internazionale. L'Europa però si è dimostrata di nuovo
spaccata, con Germania e Inghilterra che si sono astenute. La decisione presa da 138
Paesi è forse l'ultima opportunità per dare vita al progetto di due stati indipendenti,
ognuno con un proprio territorio non frammentato.
Preoccupante è quanto successo nei giorni scorsi con il conflitto Hamas-Israele e i
bombardamenti indiscriminati su Gaza che hanno provocato numerosissime vittime
tra la popolazione civile. Una delle chiavi di lettura è che l'offensiva israeliana sia
servita come prova generale per un eventuale scontro con l'Iran.
La gravissima crisi economico-sociale che travaglia il nostro Paese e l'Europa fa
sentire pesantemente i suoi effetti. Cresce la disoccupazione che ad ottobre riguarda
quasi tre milioni di persone (centomila in più rispetto a settembre). Le note più
drammatiche riguardano le donne e i giovani tra i 15 e i 24 anni (il 36,5% della forza
lavoro complessiva). Questi dati si inseriscono in una situazione già grave (un
lavoratore su tre è precario o irregolare) e in un mondo del lavoro estremamente
frammentato e frastagliato. La legge Fornero n. 92 del luglio 2012 ha ulteriormente
aggravato le cose: mentre ha reso più difficile l'utilizzo dei contratti temporanei, non
li ha trasformati in contratti a tempo indeterminato. Il risultato è che questa tipologia
di contrattazione temporanea è diminuita del 20%.
Se il lavoro non riconquista il centro della società, l'Italia e l'Europa non riusciranno
più a progredire.
Uno dei padri dell'Unione Europea Jacques Delors ha recentemente esternato la
propria preoccupazione: “In questo momento ci sono popolazioni che soffrono; i
leaders europei sono chiamati a dare un segnale fondamentale. Bisogna dare speranza
e far vedere a tutti che l'Europa è pronta a reagire, a finanziare il rilancio”.
Ciò non significa che i singoli governi non abbiano strumenti per agire, significa però
che gli effetti di quegli strumenti sono limitati se manca una azione concertata
dell'Unione Europea.
L'azione del governo Monti che avrebbe dovuto trovare un delicato equilibrio tra
rigore ed equità, si è concentrata sul rigore e non sull'equità, colpendo duramente
lavoratori e pensionati. La recente sortita di Monti che ha affermato che la sanità
pubblica di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantita, se non si individueranno
nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni, ha suscitato la ferma
reazione di sindacati e forze politiche.
Ma la responsabilità di questa grave situazione non può essere attribuita soltanto al
governo. Notevoli sono le colpe della borghesia imprenditoriale. Da circa trent'anni
l'imprenditoria italiana ha cessato di espandersi. La base occupazionale si è ristretta.
La manifattura ha ceduto il campo alla finanza. Le grandi imprese si sono sfilate in
gran parte dal mercato nazionale, si sono delocalizzate, le medie hanno dismesso una
parte della loro attività, le piccole non sono cresciute. Soprattutto l'imprenditorialità
italiana non ha saputo ideare nuovi prodotti.
La grave crisi recessiva che investe l'Europa si intreccia pericolosamente con il
rifiorire di movimenti neofascisti, neonazisti e populisti nel nostro continente.
Alcuni giorni fa in Ungheria, un esponente del Partito neonazista Jobbik ha affermato
in Parlamento: “E' ora di censire gli ebrei viventi nel nostro paese, facciamo liste
almeno di quelli che lavorano nel governo e per il parlamento, sono un rischio
potenziale per la sicurezza della nazione”. La cosa più vergognosa è che nessun
parlamentare ungherese ha reagito e che l'Unione europea che rimprovera i greci
spendaccioni, non lo fa con i neonazisti di Jobbik, né con il presidente del Consiglio
Orbàn che parla del comunismo come “unica macchia nera”, ma tace sull'attivissima
partecipazione magiara alla Shoah.
Anche in Italia si stanno sviluppando pericolosi movimenti neofascisti e neonazisti
(Alba dorata presenterà una lista per entrare in regione Lombardia) che indicano che
la nostalgia per il fascismo non è mai stata sradicata.
L'ANPI Provinciale di Milano ha duramente condannato il gravissimo episodio
dell'accoltellamento del militante di un centro sociale milanese, avvenuto il 2
dicembre 2012, ad opera di un gruppo di naziskin. Abbiamo lanciato un forte appello
alle istituzioni, alle Forze preposte alla difesa dell'Ordine pubblico, ai partiti,
all'associazionismo, per un loro impegno perchè queste provocazioni non si ripetano
più a Milano, città medaglia d'Oro della Resistenza. Ma abbiamo anche messo in
guardia dal rispondere con la violenza e colpo su colpo alle provocazioni neofastiste.
Anche se i risultati elettorali dell'estrema destra in Italia sono quasi inconsistenti,
questi movimenti (Forza Nuova, Casa Pound) non sono da sottovalutare perchè
intervengono nella crisi, puntando a raccogliere consensi tra gli strati sociali più
colpiti. Nei loro programmi compare un attacco ai poteri forti, alle banche, alla
finanza mondiale, seguito da parole d'ordine anticapitalistiche e antisistema che si
richiamano al primo fascismo sansepolcrista. In questo quadro è stata anche assunta
la difesa dello stato sociale, reinterpretato però in senso razzista, volto alla sola tutela
degli italiani.
Di fronte ad una caduta sempre più preoccupante dell'etica pubblica, al dilagare di
fenomeni di corruzione, sino alla scoperta di infiltrazioni mafiose nella pubblica
amministrazione, fenomeni che sono all'origine del preoccupante aumento
dell'astensionismo e di una perdita di fiducia forse irreversibile dei cittadini nei
confronti delle forze politiche e delle istituzioni, è da considerarsi positivamente la
partecipazione di una parte dell'elettorato alle primarie del cenro-sinistra.
Ma a questo proposito vorrei richiamare le Sezioni dell'ANPI a un problema serio:
l'ANPI nella fase delle primarie non ha mai dato e non può dare alcuna indicazione di
voto, né tantomeno fare appelli alla partecipazione (come è successo in una sezione
della città) o organizzare presentazioni di candidati. Soltanto nel corso della
campagna elettorale vera e propria l'ANPI dà indicazione di votare per quelle forze
politiche e per chi si richiama ai valori dell'antifascismo, della Resistenza e della
Costituzione.
In questi giorni l'ANPI nazionale ha giustamente richiamato i Comitati Provinciali al
controllo sui siti facebook delle Sezioni, sui quali compare di tutto e si manifestano
posizioni che si diversificano profondamente dalla linea tracciata dall'ANPI.
Regolamento nazionale
Dopo l'entrata in vigore del regolamento nazionale sono pervenute diverse
osservazioni di carattere giuridico approfondite e pertinenti. La Commissione
regolamento ha ulteriormente predisposto un testo di modifiche che amplia la
possibilità di iscrizione per gli stranieri (UE ed extracomunitari, purchè in possesso di
permesso di soggiorno) e per i giovani minorenni.
La tessera amici dell'ANPI sarà riservata agli stranieri non dotati di permesso di
soggiorno, ai giovani minorenni che “non hanno avuto modo di collaborare con
l'ANPI con significativo impegno”.
La Commissione di garanzia che si dovrà costituire presso ogni Comitato provinciale,
svolgerà funzione istruttoria. Potrà acquisire documentazione e informazioni e
procedere ad audizioni. Le pratiche disciplinari locali dovranno essere istruite dalla
Commissione provinciale di garanzia. La proposta finale deve essere inoltrata al
Comitato nazionale, unico organo competente (art. 29 dello Statuto) ad adottare al
provvedimenti disciplinari. Per tutte le questioni non disciplinari la Commissione
istruttoria riferisce e fa proposte al Comitato provinciale.
Assemblee annuali di sezione da tenersi da dicembre 2012
Costituiscono l'occasione per una approfondita discussione politica e per rinnovare,
laddove si riscontri la necessità, i Comitati di Sezione. Importante è che le sezioni
compilino l'anagrafe degli iscritti e facciano pervenire al Comitato provinciale i
tagliandi delle tessere. L'anagrafe è lo strumento fondamentale per comunicare con
l'intero corpo della nostra Associazione e per analizzarne la sua composizione sociale.
Piano di lavoro
Per la manifestazione nella ricorrenza della strage di piazza Fontana, l'appuntamento
è per le ore 16,15. Alle 16,37 ci sarà la posa delle corone alla presenza delle autorità.
Seguiranno un documentario sulla strage e interventi di: Carlo Arnoldi, Presidente
familiari di piazza Fontana, Onorio Rosati segretario generale della Camera del
Lavoro, Roberto Cenati, Presidente ANPI provinciale. Il Presidente nazionale Carlo
Smuraglia, non potrà intervenire alla manifestazione perchè impegnato per l'ANPI
nazionale in importanti incontri al ministero degli Esteri e degli Interni.
Giorno della Memoria
Il Comitato Permanente Antifascista, con la Fondazione Memoria della Deportazione,
la Comunità ebraica milanese e il Comune di Milano ha promosso due iniziative per
VENERDI' 25 Gennaio 2013: alle ore 10,00 manifestazione davanti alla lapide
dell'ex-albergo Regina; ore 11,30 – incontro con le scuole medie superiori di Milano
e la scuola ebraica presso la sala convegni di Palazzo Reale. Interverranno i testimoni
della Deportazione: Gianfranco Maris, Presidente nazionale dell'ANED, deportato a
Mauthausen e Goti Bauer, per la Comunità ebraica, deportata ad Auschwitz.
Nei prossimi giorni forniremo dettagli più precisi.
Dal 21 febbraio al 4 aprile dalle ore 18,00 alle 20,00 presso la sala Buozzi della
Camera del Lavoro si svolgeranno sei incontri sulla Resistenza in Europa, coordinati
dal prof. Luigi Ganapini. Anche sulle modalità di svolgimento daremo più avanti
informazioni dettagliate.
A marzo ricorrerà il settantesimo anniversario degli scioperi del 1943. Sarebbe
importante che l' ANPI di Milano e le ANPI Provinciali elaborassero una sorta di
mappa con l'indicazione del periodo e dei luoghi che hanno visto i lavoratori di
Milano e provincia impegnati negli scioperi iniziati nel marzo 1943 e protrattisi per
tutto il 1943.