mercoledì 2 maggio 2012

Discorso del Presidente della sezione ANPI di Trezzo sull'Adda - 25 aprile 2012




Care cittadine e cari cittadini. Autorità civili, militari, religiose, sindacati, partiti ed associazioni.

Oggi siamo qui insieme per festeggiare il 67essimo anniversario della Liberazione dall’oppressione nazifascista.

Voglio iniziare ricordando due persone, e attraverso loro tutti quelli che si sono sacrificati per liberare il nostro paese dalla dittatura fascista, esempi per tutti noi. La prima, ci ha lasciato pochi mesi fa, è Celeste Albani il partigiano “Pippo”. L’altra è Don Giovanni Barbareschi giovane “Aquila Randagia” di 90 anni; uomo libero, prete e partigiano che, con la sua presenza a Trezzo sull’Adda, ci ha fatto vivere emozioni non facilmente dimenticabili.

Veniamo all’oggi.

Viviamo in una realtà planetaria schiacciata sotto il peso di una complessità  dai risvolti drammatici. Un groviglio di questioni gravi e di portata enorme: dalle disuguaglianze alle guerre, al terrorismo, allo sfruttamento rapace delle risorse naturali e dell’ambiente.

Viviamo il dramma di società frantumate da un insieme di interessi contrastanti, che la politica fatica a comporre e a ricondurre all’unità superiore dell’interesse generale.

Società liquide dove è smarrito un qualsiasi punto di consistenza e un solido riferimento a valori ed ideali. Lo dimostra la crisi non soltanto economico-sociale, ma etica e di valori della società italiana che deve uscire dai modelli ormai diffusi dell’individualismo, dell’arricchimento facile, della visibilità ad ogni costo, del successo senza impegno e sacrificio.

Nonostante gli interventi messi in atto per rilanciare la crescita dell’economia, nonostante le dimensioni cospicue delle misure di sostegno approntate, Stati Uniti ed Unione Europea non riescono a superare la fase di recessione, la più grave dalla Grande Depressione degli anni Trenta, per intensità, per durata, per la problematicità nella scelta delle politiche economiche e sociali da intraprendere.

Tale drammatica crisi economico sociale oltre ad aggravare le condizioni di vita di milioni di cittadini e ad acuire la piaga della disoccupazione giovanile, rischia di provocare ripercussioni pericolose sotto lo stesso profilo democratico, mettendo a repentaglio fondamentali diritti e importanti conquiste realizzate nel corso del Novecento.

La crisi, inoltre, accentua e rende ancora più pericolosi i già preoccupanti fenomeni dovuti al rifiorire di formazioni neofasciste e neonaziste. In Europa populismo, nazionalismo, estremismo di destra e neonazismo tendono sempre più ad accavallarsi e sovrapporsi, mescolandosi l’uno nell’altro.

Simile la scelta da parte di partiti o movimenti populisti o neofascisti di scagliarsi, in primo luogo, contro un nemico esterno, di volta in volta identificato nei rom, negli ebrei, nei musulmani o negli stranieri in genere.

Nel nostro Paese si è ulteriormente aggravata la caduta dei valori che sono alla base dello Stato di diritto, crescono e si allargano le disuguaglianze sociali, viene periodicamente messo in discussione il principio della divisione dei poteri su cui si fonda la democrazia repubblicana, mentre non possono essere più consentite tolleranze e connivenze nei confronti di chi si ostina a negare il carattere antifascista della nostra Costituzione alla quale dobbiamo costantemente richiamarci.

Ecco perché il tema centrale della manifestazione nazionale che si svolgerà a Milano il 25 Aprile è costituito quest’anno dalla necessita di uscire dalla crisi con più democrazia, socialità, uguaglianza e diritti.

Superare questo gravissimo momento, ed è questo il secondo tema di questo 25 Aprile, significa anche battersi per la realizzazione dell’unità politica e democratica dell’Europa, come era nella visione contenuta nel Manifesto per l’Europa Libera ed Unita, o Manifesto di Ventotene, redatto nel 1941 da Altiero Spinelli fondatore, nel 1943, del Movimento Federalista Europeo.

L’Europa degli stati illimitatamente sovrani, attraversati da un esasperato nazionalismo, ha prima dominato altri continenti e poi distrutto se stessa, trascinando l’intero mondo nella tragedia della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Per avere sofferto dei propri errori l’Europa, nel secondo dopoguerra, ha imboccato la strada nuova della limitazione dei poteri sovrani. Ma l’Europa non deve indugiare troppo a riprendere questo cammino: lo esige la sfida posta dal mondo globalizzato dell’economia; ancor più lo richiede la necessità di conservare e offrire all’umanità quel patrimonio di civiltà, di cultura che l’Europa ha costruito nei secoli,con lo Stato di diritto, i principi della laicità dello Stato e della libertà religiosa.

Oggi si parla di patto di stabilità e di austerità in Europa. Ma accanto alla stabilità va affermata una politica europea di crescita, di occupazione, di sviluppo, soprattutto a vantaggio dei giovani. “Abolire la miseria”: così si intitolava il libro che Ernesto Rossi, militante di Giustizia e Libertà, scrisse in carcere nel 1942. Certe volte dimentichiamo che il pensiero di unirsi in una Federazione è un progetto che scruta le ragioni per cui gli individui possono immiserirsi al punto di disperare.

È chiaro che se all’Europa monetaria non si aggiungerà al più presto l’Europa politica e se questa non riuscirà a colorarsi di equità sociale e di solidarietà, ne pagheremo tutti le conseguenze e ci resterà il rammarico dell’ennesima occasione perduta.

Questi sono i temi sui quali chiameremo i cittadini, i democratici, gli antifascisti ad una straordinaria mobilitazione in occasione del 25 Aprile che dovrà costituire non solo un momento di festa ma di ferma rivendicazione a difesa della democrazia e per la costruzione di una società più libera e più giusta.

Non dobbiamo dimenticare che l’obiettivo della Resistenza è stato quello di un radicale rinnovamento politico, morale e sociale del Paese, di cui la lotta antinazista e antifascista non è stata altro che la premessa e la via.

Questa preziosa eredità della Resistenza che ha trovato il suo più importante sbocco nella Costituzione repubblicana, deve essere sempre al centro del nostro impegno di cittadini.

Concludo con una nota personale. Quest’anno il 25 aprile mi ha fatto conoscere diverse realtà della nostra Trezzo. Ho potuto toccare con mano quanto sia diffusa la sensibilità per la Resistenza, e i suoi significati più profondi, nel tessuto cittadino tra i trezzesi, le associazioni e altre importanti istituzioni.

Questa esperienza mi ha fatto capire ciò di cui avevo solo la sensazione: Trezzo sull’Adda è una città dalle vive e solide tradizioni antifasciste e democratiche. Talmente diffuse e antiche che l’alternanza al governo cittadino di partiti, con diverse sensibilità ai significati del 25 aprile, potranno mai scalfire.

Ciò impegna  le istituzioni cittadine e l’ANPI, ognuna con le proprie peculiari responsabilità dovute al rispettivo ruolo,  ad essere sempre all’altezza di queste tradizioni.


W la Resistenza, W la Repubblica W la Costituzione.

martedì 17 aprile 2012

IN MERITO ALL'ARTICOLO DELLA GAZZETTA DELL'ADDA DEL 16 APRILE 2012 SULLE INIZIATIVE ORGANIZZATE DALLA SEZIONE ANPI DI TREZZO SULL'ADDA




Comunicato stampa

La sezione ANPI di Trezzo sull’Adda rileva una imprecisione nell’articolo, a pagina 27 della Gazzetta dell’Adda del 16 aprile 2012, in cui si annunciano le iniziative, organizzate con altre associazioni locali, per i festeggiamenti in occasione del 25 aprile.

Citiamo dal trafiletto: “ANPI, associazioni e Comune uniti per celebrare il 25 aprile…”

Nonostante le reiterate offerte di collaborazione l’Amministrazione Comunale, di Trezzo sull’Adda, ha ritenuto di non condividere le iniziative proposte dall’ANPI.

Chiediamo, con amarezza, di correggere quanto scritto alla prossima uscita del settimanale.

Cogliamo l’occasione per rivolgerci ai nostri concittadini esortandoli a partecipare a tutte le iniziative presenti a Trezzo e, in particolar modo, ad essere numerosi al tradizionale corteo cittadino del 25 aprile.

Cordiali saluti

Trezzo sull’Adda 16 aprile 2012

Il Presidente della sezione ANPI di Trezzo sull’Adda
Carmine Femina

lunedì 16 aprile 2012

Aquile Randagie, una storia di Resistenza - 14 aprile 2012 - Società Operaia di Mutuo Soccorso a Trezzo sull'Adda

Il primo evento, l'incontro dal titolo "Aquile Randagie, una storia di Resistenza", ha visto una sala piena, attenta ed emozionata al racconto di questa esperienza di Resistenza portata avanti senza armi ma solo con la fede nella libertà dell'uomo. Le Aquile ci hanno coinvolto con la la loro storia e i loro canti emozionandoci. Ma chi ci ha colpito di più è un giovane di 90 anni: don Giovanni Barbareschi, Giusto tra le Nazioni, Medaglia d'argento alla Resistenza, prete delle Fiamme Verdi ma, soprattutto, Aquila Randagia.


Di seguito il video del suo toccante e vigoroso intervento.


Un saluto a tutti coloro che hanno partecipato a una serata che rimarrà a lungo nei cuori e nelle menti.









SEZIONE DI TREZZO SULL'ADDA

lunedì 9 aprile 2012

Giusti tra le Nazioni? L'amministrazione trezzese dice no grazie.

All'Amministrazione Villa non interessa il contributo della sezione ANPI cittadina. Non mi piace questa cosa ma so che i partigiani continueranno a stimolare, cercando il contatto con essi,  i "poco sensibili" amministratori locali.

Non mi piace assolutamente  che sia stato escluso, dal programma cittadino per la Festa della LIberazione di questa'anno,  un "Giusto tra le Nazioni", non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare quella anche di un solo ebreo dal genocidio nazista conosciuto come Shoha,  come don Giovanni Barbareschi che è, per di più, medaglia d'argento alla Resistenza e prete della formazione partigiana Fiamme Verdi.
Più che incazz... sono deluso per l'occasione persa dall'amministrazione cittadina per dare lustro a Trezzo sull'Adda,  con la pubblicizzazione di una presenza così importante nel programma per il 25 aprile.

Passi la non condivisione della mostra di opere di quel partigiano e "kommunista" di De Micheli, per inciso anch'egli "Giusto tra le Nazioni", e per l'incontro con Osservatorio Democratico sul fenomeno delle nuove destre (qualcuno si è sentito chiamato in causa?); ma non condividere la presenza di un innocuo prete (e degli scout delle Aquile Randagie), non la capisco. 







Il Partigiano Gionni

Iniziative per il 25 aprile Festa della Liberazione organizzate da ANPI Trezzo sull'Adda

  il 14 aprile 2012 alle ore 21,00 presso Società Operaia di Mutuo Soccorso, Piazza S. Stefano 2 Trezzo sull’Adda, incontro, con proiezione di film sulla storia delle Aquile Randagie e canti scout dal titolo "Aquile Randagie, una storia di Resistenza" a cura della Fondazione Monsignor Ghetti-Baden in collaborazione con ANPI Trezzo sull'Adda. Sarà Presente Mons. Barbareschi:

 Giusto tra le Nazioni, Prete delle Fiamme Verdi e Medaglia d’argento alla Resistenza;

          dal 21 aprile 2012 al 29 aprile 2012 presso il teatro il Portico, in Via Monsignor Grisetti a Trezzo sull'Adda, mostra dal titolo: “E come potevamo noi cantare…” dedicata ad Albertina Quadri con opere sulla Resistenza, della collezione De Micheli, a cura dell'associazione Arte a Trezzo in collaborazione con l’ANPI di Trezzo sull'Adda. L’inaugurazione avrà luogo alle ore 16,00 del 21 aprile 2012. Gli orari di apertura saranno: sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 12,00  Il 25 aprile e nei giorni feriali la mostra sarà aperta dalla ore 16,00 alle ore 19,00;
        il 21 aprile 2012 alle ore 21,00 presso l'associazione Libro Aperto, Piazza Nazionale 18 Trezzo sull’Adda, incontro con un rappresentante dell'associazione Osservatorio Democratico sul fenomeno delle nuove destre.
Sarà presente l'autore del libro "Fascisti a Milano";
        Il 25 aprile 2012 dalle ore 12,30, presso l’associazione Libro Aperto in Piazza Nazionale 18 dopo le celebrazioni di rito e il corteo, Pranzo Partigiano costo 29.00 €. Concluderà la giornata il coro” LA CUMBRICOLA DE TRESS”. Per prenotare telefonare, entro il giorno 23 aprile, al numero   338 2554945  oppure inviare E-mail a anpitrezzo@virgilio.it.
       Soldelladda, in collaborazione con ANPI Trezzo e Parole di Resistenza, organizza una gita in un luogo della memoria. Domenica 29 Aprile siete tutti invitati a partire con noi in direzione Casa della Resistenza a Fondotoce.
Prenotazioni all'indirizzo: soldelladda@gmail.com con OBBLIGATORIA conferma telefonica ai numeri: 3394336032 (Diego) o 3336868598 (Erika); i numeri possono essere utilizzati per la prenotazione per chi non possiede una casella di posta elettronica.
Alla prenotazione richiesta una caparra di 15,00 € da versare presso la Bottega de Commercio Equo e Solidale di Trezzo in via Giovine Italia 7. Costo totale indicativo 35,00 € (costo partecipazione bambini da concordare) comprensivo di: viaggio A/R in pullman GT, pranzo all'osteria, visite guidate.
Programma indicativo della giornata:
ore 8.00 ritrovo Piazza della chiesa a Trezzo/ore 8.30 Partenza con pullman granturismo/ore 10.00 Arrivo a Fondotoce/ore 10.30 Visita alla Casa della Resistenza/ore 13.00 Pranzo presso Vecchia Osteria Buscaglia /ore 16.00 Passeggiata al lago con gelato /ore 17.00 Ritrovo e ritorno a Trezzo.
Note: Sarà garantita un'alternativa vegetariana al menù del pranzo.
Versare la caparra all'iscrizione è assolutamente necessario per permetterci di coprire i costi iniziali.
NON SARANNO RITENUTE VALIDE LE ISCRIZIONI A QUESTO EVENTO CHE NON SARANNO SEGUITE DALLA CONFERMA TELEFONICA E DALLA SEGNALAZIONE ALLA BOTTEGA DEL COMMERCIO EQUO CON PAGAMENTO DELLA CAPARRA.
Vi invitiamo a partecipare numerosi al tradizionale corteo cittadino del 25 aprile 2012.
Un caro saluto e a presto.
W la Resistenza, W la Repubblica, W la Costituzione.
Trezzo sull’Adda,  9 aprile  2012

lunedì 12 dicembre 2011

Relazione di Roberto Cenati all’Assemblea dei Presidenti Sezione – Sabato 3 Dicembre 2011

Il periodo di oltre vent’anni che va dal 1989 al 2010 può essere identificato come uno spazio di transizione tra il vecchio ordine costruito attorno alla contrapposizione Washington-Mosca e nuove forme di equilibrio che ancora tardano a emergere.
Questo ventennio di transizione si deve ricordare per due fattori: il primo è l’enorme velocizzazione delle relazioni internazionali.
Il secondo è il processo di ridefinizione dei rapporti di potere globali, caratterizzati prima dal tentativo solitario di egemonia americana e successivamente dall’emergere di nuove potenze regionali che mettono in discussione tanto l’egemonia americana quanto la possibilità di costruire un ordine internazionale basato sul paradigma postmoderno della globalizzazione.
L’esplosione del fattore temporale e la riduzione di quello spaziale appariva essere negli anni novanta un vantaggio strategico dell’Occidente nei confronti del resto del mondo. In un sistema in cui l’egemonia americano-occidentale non conosceva rivali possibili, rendere più piccolo il mondo e più veloci le forme di integrazione avrebbe dovuto portare ad una rapida occidentalizzazione del pianeta trasformando la superiorità occidentale in predominio.
Talbott, vicesegretario di Stato durante le presidenze Clinton, vedeva per gli Usa la possibilità di cessare di essere un semplice stato per divenire una “nazione globale”, ossia la nazione che pone fine alla storia delle nazioni.
Ma così non è avvenuto perché in quegli stessi anni alcuni grandi paesi emergenti hanno continuato a lavorare per costruire le basi della propria ascesa nel sistema internazionale. Se la globalizzazione ha depotenziato la sovranità degli Stati postmoderni, diversa è la questione per quanto riguarda gli stati che possiamo definire moderni, quali ad esempio possono essere considerate tutte e quattro le grandi potenze emergenti come la Cina, la Russia, il Brasile e l’India. Per questi paesi la globalizzazione degli anni duemila ha comportato non solo benefici di natura economica, ma un’occasione di rafforzamento delle strutture statali.
Nessuno di questi Paesi potrà contestare il primato mondiale agli Stati Uniti, ma la redistribuzione della potenza economica dall’Occidente verso l’Oriente ha già creato un mondo economicamente multipolare.
L’Europa
In un mondo che sta cambiando in profondità a ritmi rapidissimi, l’Europa appare come potenza addormentata, che non partecipa alla storia del presente. Non l’ha svegliata la fine della guerra fredda. Non sono bastate a destarla le vicissitudini di un dominio americano sul mondo che si è infranto prima in guerre fallimentari, poi nella crisi finanziaria del 2008.
La crisi che attraversiamo è tale che, senza trasformazioni decisive dell’Unione c’è poco da sperare. Bisogna davvero essere lenti a capire per pensare, dopo il tremendo biennio 2007-2009, che i mercati siano tutto e talmente bravi ed efficaci da dettare legge. Che la moneta unica e la prosperità del vecchio continente possano sussistere senza un potere
politico, alle spalle, che coincida con l’area dell’euro. Nonostante questo suo impazzimento l’economia continua ad essere l’idolo davanti al quale la politica, svuotata dal di dentro, senza timoniere, molto pragmaticamente si adatta.
E’ come se l’Europa non avesse, nel proprio bagaglio, una grande cultura fatta di scetticismo verso i mercati e il predominio dell’economia: una cultura che ha saputo inventare la democrazia, la separazione dei poteri, l’autonomia della politica, lo Stato sociale. Una cultura che nel dopoguerra ha dato vita a un’unione di stati consapevoli dei propri limiti e decisi a mettere insieme le proprie vecchie sovranità.
L’Unione europea è da almeno dieci anni in mezzo al guado. L’euro ha dieci anni di vita e altrettanti ne ha la Banca centrale che emette la moneta comune. La BCE è la sola Banca centrale che non abbia alle sue spalle uno stato, perché l’Unione non lo è. Una siffatta banca centrale rappresenta quindi un’anomalia che la rende più indipendente di tutte le altre dal potere politico, ma nel contempo più fragile. E’ ormai chiaro che questa fase di transizione deve finire.
Può finire in due modi: facendo diventare l’Unione uno stato, con un suo bilancio, una sua fiscalità, un Parlamento con candidature europee anziché nazionali, una sua politica estera. L’altra strada è quella proposta dalla Germania e dalla Francia: invece d’una cessione di sovranità dagli stati dell’Unione, una delega ai paesi più forti per governare l’economia e la finanza dell’intera Unione. Insomma, un direttorio dotato di ampi poteri. . E’ quanto si è verificato per la Grecia che non si è trovata di fronte il Consiglio Europeo, né la Commissione o il Parlamento Europeo, ma l’asse franco-tedesco, le cui banche sono le sue più grosse creditrici. Sono dunque la Germania e la Francia a porsi di fronte alla Grecia e sono loro a predisporre il piano di salvataggio.
Convegno regionale sull’Europa
Richiamandoci al manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli credo sia opportuno avviare una riflessione profonda sull’Europa, magari ipotizzando un Convegno a livello regionale che potrebbe avere come base di partenza il tema della Resistenza Europea per giungere a quello dell’unità politica e democratica dell’Europa.
La caduta di Berlusconi
Con le dimissioni del governo di centro destra guidato da Silvio Berlusconi si chiude un periodo di decadenza economica, sociale e civile del nostro Paese, spinto nelle ultime settimane, dalla gravissima crisi economica e dal discredito internazionale, sull’orlo del baratro. Il Paese non ha solo bisogno di risolvere una grave crisi economica, ma anche di uscire da una profonda crisi etica e di valori. Ma uscire dal berlusconismo e voltare pagina non è impresa che si possa affidare soltanto a un governo. E’ una grande battaglia culturale da condurre nella società contro la degenerazione politica e morale del Paese, i modelli dell’individualismo, del successo, dell’arricchimento facile, diffusi negli ultimi decenni. Arialdo Banfi che a lungo è stato Vice-Presidente dell’ANPI Provinciale e Nazionale sosteneva di aver sempre “rimproverato l’ANPI di fare troppa politica e troppo poca cultura: la cultura resta, la politica si evolve continuamente”.
Il governo Monti
Il compito del nuovo governo, di riuscire a risollevare il Paese dal baratro in cui è caduto, restituendo fiducia e speranza a tanti cittadini e cittadine, associando rigore ed equità, è estremamente impegnativo.
Il balzo all’indietro dell’economia è un dato di fatto: stiamo rischiando di rientrare in recessione come nel 2008,
Stiamo attraversando una crisi sociale molto grave e pericolosa per i suoi risvolti: i redditi da lavoro sono tra i più bassi d’Europa e così le pensioni (ora si vorrebbe bloccare l’adeguamento delle pensioni all’inflazione), la disoccupazione soprattutto giovanile ha assunto aspetti drammatici. I provvedimenti auspicabili sarebbero quelli di una tassazione sui grandi patrimoni, evitando di toccare ancora una volta le pensioni. In sette anni dal 2004 al 2011 la curva della spesa pensionistica è scesa di un punto percentuale rispetto al Prodotto interno lordo. Non penso che l’allungamento dell’età pensionabile possa costituire un passo in avanti per la soluzione dei problemi del Paese, tra i quali vi è la gravissima piaga della disoccupazione giovanile. Bisogna poi tenere presente che l’aggravamento del deficit dell’INPS deriva dalla convivenza al suo interno della previdenza e dell’assistenza. Da decenni il sindacato richiede la loro separazione. Ritengo, infine, impensabile il rilancio dell’economia se si deprimono ulteriormente la domanda e i redditi da lavoro. C’è il pericolo, inoltre, che su questi temi la Lega possa diventare paladina della battaglia per la difesa del sistema pensionistico e si possa fare interprete di un diffuso malcontento sociale.
Rigurgiti neofascisti
Proprio recentemente la Provincia di Milano ha allestito una mostra a Palazzo Isimbardi che, nella parte riguardante la Seconda Guerra Mondiale, ha costituito una grave offesa alla Resistenza italiana e a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia.
La scorsa settimana la pressione esercitata dall’ANPI, dalle Associazioni della Resistenza, dalla Comunità Ebraica milanese, dal Sindacato, dai Gruppi Consiliari di centro sinistra della Provincia ha indotto l’Amministrazione Provinciale a revocare l’utilizzo della Sala degli Affreschi di Palazzo Isimbardi nella quale il gruppo neofascista Casa Pound avrebbe voluto organizzare un’iniziativa per Sabato 3 dicembre 2011. La Provincia tende a diventare punto di riferimento, a Milano e nell’hinterland, dei movimenti neofascisti e neonazisti.
Rispetto delle regole interne
Vorrei a questo proposito richiamare l’attenzione su un fatto avvenuto proprio in questa circostanza. Abbiamo inviato come ANPI una lettera riservata al Presidente della Provincia Podestà, che inspiegabilmente (forse perché riservata) è finita sul sito dell’ANPI Nazionale, dopo essere circolata anche in rete. Non so come ciò sia potuto accadere. Vorrei a questo proposito richiamare tutti i Presidenti di Sezione che usano internet a non abusare di questo strumento e a non precipitarsi a far circolare notizie e informazioni la cui diffusione potrebbe nuocere alla linea decisa, come in questo caso, a livello provinciale e volta a privilegiare la riservatezza. E’ necessario che tutto sia sempre riconducibile ad unità di intenti e di finalità, che la stessa autonomia delle Sezioni sia sempre ricondotta ad un corretto rapporto con gli organismi provinciali. Se così non fosse avremmo una sorta di anarchia, mentre è necessario mantenere sempre un corretto equilibrio tra la giusta esigenza di autonomia e la riconducibilità a disegni e finalità più complessivi, quanto meno nell’area provinciale.
Piazza Fontana
Quest’anno la manifestazione e le iniziative sulla strage di Piazza Fontana avranno una particolare caratterizzazione. Alle 14,30 a Palazzo Marino si svolgerà un Consiglio
Comunale aperto alla cittadinanza nel corso del quale, oltre a Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale e a Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Familiari di piazza Fontana, interverrà il Sindaco Giuliano Pisapia.
Dopo gli anni delle giunte Albertini e Moratti il Comune di Milano ha deciso di dare particolare solennità a questa importante ricorrenza.
Al termine della deposizione delle corone alle 16,37 in piazza Fontana, da piazza della Scala partirà il corteo che confluirà in piazza Fontana, dove prenderanno la parola: Carlo Arnoldi, Danilo Galvagni della Cisl e Carlo Smuraglia. Saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni (non prenderanno la parola). Raccomandazione: tutto deve svolgersi correttamente, senza contestazioni e problemi. Abbiamo lavorato a lungo per garantire al meglio la riuscita della manifestazione che non deve essere turbata da incidenti di qualsiasi tipo.
Martedì 13 dicembre alla sala Buozzi della Camera del Lavoro: presentazione del libro di Fortunato Zinni, con l’intervento del giudice Salvini.
Necessario garantire un adeguato servizio d’ordine. A questo proposito vi chiedo di lasciare i nominativi di chi è disponibile ad Ivano Tajetti che, con Camerini è responsabile del servizio d’ordine.
IMPEGNI ANPI PROVINCIALE
L’ANPI Provinciale è impegnata su una serie importante di terreni: tesseramento, formazione dei quadri, comunicazione, iniziative di carattere culturale.
Impegno sulla formazione
- partirà con cadenza settimanale (ogni giovedì dalle 17,30 alle 19,30) dai primi di febbraio 2012 ai primi di marzo un corso tenuto da Luigi Borgomaneri e da Luigi Ganapini, per insegnanti e Presidenti di Sezione, sulla Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza e la Repubblica di Salò. Si articolerà in cinque-sei incontri;
- seguiranno cinque incontri alla Casa della Cultura su antifascismo ieri e oggi (gruppo di lavoro costituito da: Oriani, Vegetti, Rasmussen, Capelli e Paolucci) da svolgersi con periodicità settimanale o quindicinale a partire da metà marzo, sino a metà maggio;
Stampa e comunicazione
L’Anpi Provinciale ha deciso di dare vita ad un mensile on-line. Lo scopo è quello di raccogliere informazioni, notizie, immagini sulle iniziative delle nostre Sezioni e di dare indicazioni rapide e sommarie sulle principali questioni sulle quali sarebbe opportuno richiamare l’attenzione di tutti. L’impostazione che vogliamo dare a questo notiziario è però diversa da quelle che abbiamo sperimentato nel passato. Nostro intendimento non è tanto di effettuare il resoconto delle iniziative svolte, ma di far circolare le notizie relative a quelle programmate.
Per questo facciamo un appello a tutte le Sezioni perché ci segnalino, per tempo, all’inizio di ogni mese, il loro programma. Sarà poi nostra cura pubblicizzare le iniziative più significative, rendendole patrimonio comune.
Un’ultima considerazione: bisogna fare in modo che questo nostro notiziario che verrà diffuso via internet, non rimanga nel cassetto e sia visto soltanto dal Presidente o dal primo destinatario. Occorre che venga diffuso, che giunga possibilmente a tutti gli iscritti e
non si fermi soltanto a chi il computer sa usarlo. C’è quindi uno sforzo da compiere, ma esso è veramente importante, se vogliamo essere all’altezza dei delicatissimi compiti che ci attendono nei prossimi mesi.
Rapporto continuativo con i Presidenti e assemblee annuali
- Intendiamo mantenere un rapporto continuativo con i Presidenti di Sezione Milano e Provincia.
- Da dicembre sino a febbraio dovranno svolgersi le Assemblee annuali di Sezione, che però non devono avere un carattere rituale e formale. Lo sforzo deve essere rivolto a garantire la partecipazione di un notevole numero di iscritti e simpatizzanti, con i quali avviare un dialogo vero sulle questioni riguardanti l’iniziativa politica e il rafforzamento organizzativo della nostra Associazione attraverso la campagna del tesseramento.
Rafforzamento organizzativo
- Siamo impegnati a rafforzare i Coordinamenti nelle nove zone della Città, tanto più importanti in questa fase in cui abbiamo nei nove Consigli di Zona, maggioranze di centro-sinistra;
- Sabato 29 Ottobre si è svolto un incontro con i Presidenti di Sezione della Provincia nel corso del quale si è esaminata l’ipotesi sull’accorpamento delle zone, sulla base dei collegi provinciali, formulata dalla responsabile della provincia, Nora Radice. Nostra intenzione è quella di individuare responsabili o referenti nelle zone della Provincia, per consolidare e agevolare il rapporto con il Comitato Provinciale.
Università milanesi e Scuole
Nostra intenzione è di stabilire un rapporto stabile, non soltanto con tutte le scuole di ogni ordine e grado, ma anche con le Università milanesi, nella prospettiva di costituire sezioni universitarie.
- E’ stata predisposta una lettera per le Università milanesi da inviare ai docenti, con l’invito a momenti di incontro con noi.
- Stiamo cercando di mettere insieme un gruppo costituito da docenti universitari e studenti
Iniziative culturale e memoria storica
Intenso è il nostro impegno a promuovere iniziative di carattere culturale, come la presentazione di libri, allo scopo di rendere viva e di attualizzare la memoria storica.
Casa della Memoria
- Abbiamo incontrato il 26 Ottobre scorso, insieme all’ANED l’Assessore all’urbanistica De Cesaris che ha invitato i futuri inquilini (ANPI, ANED, INSMLI, AIVITER, Familiari di Piazza Fontana) a decidere rapidamente gli spazi, entro la fine di novembre, perché i lavori possano partire alla fine del 2012. Successivamente si è svolta una serie di incontri con i progettisti della Casa della Memoria per definire gli spazi da riservare alle cinque Associazioni che ne faranno parte: ANPI, ANED, Associazione Familiari di Piazza Fontana, Associazione Vittime Terrorismo e Istituto Nazionale Storia del Movimento di Liberazione.

sabato 3 dicembre 2011

XXXXII ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA

COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CONTRO IL TERRORISMO
PER LA DIFESA DELL’ORDINE REPUBBLICANO
12 Dicembre 1969 – 12 dicembre 2011

XXXXII ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA

Il 12 dicembre del 1969 una bomba ad alto potenziale e di chiara matrice neofascista esplodeva nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano provocando 17 morti e 84 feriti. Fu l’inizio della strategia della tensione e il preludio alla stagione del terrorismo e dell’eversione in Italia.

Nonostante numerosi processi e diverse sentenze, nonostante i colpevoli siano stati chiaramente individuati, per questa strage nessuno ha pagato. A 42 anni dalla strage, il Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo e per la difesa dell’ordine repubblicano, d’intesa con i Familiari delle Vittime promuove una serie di iniziative non solo per rendere il doveroso tributo di memoria ai caduti, ai feriti ed ai familiari, ma anche per riflettere su una vicenda che presenta ancora troppi lati oscuri, anche per ciò che attiene al ruolo svolto da parti dello Stato.

Vogliamo verità e giustizia, vogliamo che si aprano tutti gli armadi e si svelino tutti i segreti, anche per essere certi che queste tragiche vicende non possano verificarsi mai più.

Alle iniziative in programma sono vivamente invitati a partecipare tutti i cittadini.


MANIFESTAZIONE DEL 12 DICEMBRE
(manifestazione dedicata alla memoria)

ore 14,30 Consiglio Comunale straordinario.

Sono previsti gli interventi di:

- Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale
- Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
- Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Vittime di Piazza Fontana

ore 16,30 appuntamento in Piazza Fontana con i Gonfaloni dei Comuni, e le bandiere delle Associazioni Partigiane;

ore 16,37 deposizione delle corone alla presenza delle Autorità;

ore 17,30 Corteo con partenza da Piazza della Scala;

ore 18,00 Piazza Fontana interventi di:

- Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Vittime di Piazza Fontana
- Danilo Galvagni, Segretario Generale della CISL
- Prof. Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI
- Presenta Carla Bianchi Iacono Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

MANIFESTAZIONE  13 DICEMBRE
Ore 18,00 presso sala Buozzi Camera del Lavoro di Milano Corso di Porta Vittoria 43

In apertura:

Monologo di Daniele Biacchessi
“Piazza Fontana, il giorno dell’innocenza perduta“

Presentazione del libro di Fortunato Zinni:
“Piazza Fontana nessuno è Stato“

Partecipano con l’autore:
- Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Vittime di Piazza Fontana
- Pietro Chiesa, figlio di Francesca Dendena
- Federica Dendena, nipote di Francesca Dendena
- Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
- Onorio Rosati, Segretario Generale della Camera del Lavoro di Milano
- Guido Salvini, Magistrato
- Coordina Roberto Cenati, Presidente ANPI Provinciale di Milano

La sezione ANPI di Trezzo sull'Adda sarà presente con la propria bandiera in piazza. Invita iscritti e simpatizzanti a partecipare alla manifestazione. Per chi volesse partecipare: anpitrezzo@virgilio.it