lunedì 4 marzo 2013

CARLO SMURAGLIA, PRESIDENTE NAZIONALE ANPI, SULLE ELEZIONI 2013.

‎"Occorrerà che il Governo che si formerà (almeno lo spero) nel prossimo periodo, su basi serie e coerenti e non su impossibili ed inaccettabili connubi con chi reca le maggiori responsabilità della degenerazione del Paese, adotti alcuni provvedimenti urgenti che vadano nella direzione per la quale si sono espressi tanti cittadini (ad esempio, modificare questa legge elettorale, fare una legge vera contro la corruzione, ripristinare la norma sul falso in bilancio, prendere in seria considerazione il tema del reddito minimo garantito, reperendo, ovviamente, i fondi necessari, rilanciare le attività produttive per favorire l'incremento della occupazione e al tempo stesso dei consumi e così via).

Noi dovremo ribadire, ancora una volta, che i valori a cui ispirarsi sono sempre e solo quelli costituzionali, intesi correttamente e senza deviazioni; e dovremo sottolineare il fatto che la democrazia rappresentativa è un cardine fondamentale del sistema, da cui non si può prescindere e che anzi bisogna valorizzare. Una democrazia che deve essere fatta di partecipazione, di divisione dei poteri, di rispetto delle regole da parte di tutti, a cominciare da coloro che rivestono cariche pubbliche. Una democrazia in grado di respingere ogni tentazione populistica ed autoritaria e di sbarrare la strada ad ogni sogno revisionista o nostalgico, improponibile sempre, ma più che mai in un momento in cui è necessario e obbligatorio proiettarsi verso un futuro migliore".

Carlo Smuraglia - Presidente Nazionale ANPI

sabato 9 febbraio 2013

APPELLO DELL’ANPI PER LE ELEZIONI DEL 24 E 25 FEBBRAIO - Per un’Italia rinnovata, nei valori dell’Antifascismo, della Resistenza e della Costituzione

A.N.P.I.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
COMI TAT O NA ZIO N A L E

APPELLO DELL’ANPI PER LE ELEZIONI DEL 24 E 25 FEBBRAIO
Per un’Italia rinnovata, nei valori dell’Antifascismo, della  Resistenza e della Costituzione
“Non è il Paese che avevamo sognato”, abbiamo detto più volte - in questi anni - e ora, nell’imminenza delle elezioni politiche, c’è la seria speranza e la concreta possibilità di vedere realizzato quel sogno per cui tanti antifascisti, partigiani e cittadini si sacrificarono e morirono; di colmare il baratro che si è creato tra cittadini, istituzioni e politica; di riavvicinare il Paese a quegli ideali che furono alla base della Resistenza e, in seguito, della Costituzione. L’ANPI, dunque - in assoluta indipendenza e autonomia rispetto ai programmi che ognuno dei partiti riterrà di prospettare agli elettori - ritiene di riaffermare alcuni principi fondamentali per il futuro della democrazia, rivolgendosi ai partiti, alle istituzioni, ai cittadini, con l’autorevolezza che deriva dalla propria storia e dal suo impegno quotidiano, nella ferma convinzione che è indispensabile ritrovare un fondamento comune – come quello che fu alla base del lavoro dell’Assemblea
Costituente – almeno su alcuni principi e su alcuni valori di fondo, tra i quali meritano di essere indicati:
·         il rigore morale, nel pubblico e nel privato;
·         la correttezza e la dignità, nella politica e nel vivere civile;
·         la trasparenza nell’attività delle Istituzioni;
·         la “buona politica”, nel contesto della funzione che l’art. 49 della Costituzione assegna ai partiti;
·         l’impegno contro ogni forma di corruzione;
·         l’impegno diffuso contro ogni tipo di mafia e contro ogni tipo di connessione tra criminalità organizzata e politica;
·         il rispetto nei rapporti tra i partiti e fra i singoli cittadini;
·         l’impegno diffuso contro ogni tipo di razzismo e di discriminazione e contro ogni rigurgito di fascismo e di nazismo;
·         il lavoro, in particolare per i giovani. La Repubblica italiana è “fondata sul lavoro” e dunque proprio nella realizzazione di questo principio deve ravvisarsi la priorità assoluta dell’azione pubblica e privata; perché senza lavoro, senza opportunità di lavoro, senza dignità e sicurezza nel lavoro, viene meno quello stesso sviluppo della persona umana;
·         libertà, uguaglianza e dignità per le donne, delle quali va garantita la pari opportunità nell’accesso al lavoro e ai posti di responsabilità e per le quali va messa in atto una forte campagna contro ogni forma di violenza anche domestica.
Chiediamo dunque ai partiti di assumere un solenne impegno, sui principi e sui valori qui sopra elencati.
Rivolgiamo anche un appello alle cittadine e ai cittadini perché facciano in concreto quanto necessario per il rinnovamento del Paese, rendendosi conto che la sovranità popolare non ha senso alcuno se i titolari non la esercitano. Da ciò un invito forte alla partecipazione ed alla manifestazione della propria volontà attraverso il voto: rinunciare a manifestare la propria volontà, significa rinunciare a creare per se stessi, per i figli, per i nipoti, per le generazioni future, un avvenire di pace, di serenità e di giustizia sociale.


sabato 26 gennaio 2013

GIORNO DELLA MEMORIA - Discorso del Presidente della sezione ANPI di Trezzo sull'Adda


GIORNO DELLA MEMORIA

Commemorazione al Monumento al Deportato – Concesa via Don Gnocchi

Discorso del presidente dell’ANPI di Trezzo sull’Adda

Ci troviamo qui a ricordare un evento storico che sembra essere comparso dal nulla, che sembra essere l’ avvenimento di un passato lontano tanto lontano da far apparire oggi, ad alcuni, anacronistica questa giornata; non è così.

I nazisti trovarono terreno fertile alla loro follia distruttrice. Le loro teorie sugli ebrei erano state coltivate, nei secoli, da altri prima di Hitler e sostenute da tesi costruite, e perseguite, da istituzioni importanti, da stati e teorizzatori dell’inferiorità e della pericolosità degli ebrei e del loro agire.

Insomma i nazisti non inventarono nulla ma adattarono, con teutonica determinazione, quel passato al loro tempo per trarne vantaggio politico offrendo alla popolazione tedesca, piegata dalla crisi del primo dopoguerra, un capro espiatorio, un nemico,  su cui far ricadere tutte le colpe, come si era fatto nelle ere precedenti, della miseria e della crisi in cui languiva.

Attraverso le leggi razziali del 1933, introdotte nel 1938 anche in Italia dal fascismo, i nazisti discriminarono gli ebrei rendendoli invisibili, cominciando ad ucciderli civilmente, ponendo, così,  le basi per lo sterminio, cosa mai accaduta nella storia dell’uomo fino a quel momento, di donne, uomini e bambini che avevano l’unica colpa di appartenere ad un preciso gruppo culturale.

Oggi il pericolo non è scongiurato. Certo, come ho detto, il periodo è assai lontano ma riflessi se ne vedono ancora. Nella nostra pacifica Europa, così edificata per volere di chi uscì dalla follia della seconda guerra mondiale, esistono persone che teorizzano l’indifferenza verso la Shoah o addirittura ne affermano l’inesistenza; tutto ciò è assai pericoloso.

In Italia ci sono stati episodi assai preoccupanti. Un famoso leader politico, avvicinato durante la presentazione delle liste elettorali da militanti di una nota formazione neofascista,  ha offerto, a questi,  la possibilità di dialogo e collaborazione per elaborare soluzioni alla crisi che stiamo vivendo; “la nostra visione politica è simile che male c’è?” pare abbia detto a chi oppose dubbi alla vicinanza.

Giorni fa militanti, della formazione neofascista che ho appena citato,  sono stati arrestati con l’accusa, tra le altre, di progettare (pare) il rapimento, e lo stupro, di una giovane ragazza di origine ebraica.

Le ere non sono paragonabili la situazione politica non è la stessa, esiste l’Unione Europea che garantisce pace e diritti diffusi, ma il pericolo di sottovalutazione, da parte delle istituzioni e della politica, o la tolleranza, di gruppi e atteggiamenti discriminatori, permangono ad onta dell’esperienza vissuta e il tempo passato non ha cancellato i pregiudizi; per questo dobbiamo continuare a ricordare quello che successe nei campi di sterminio e cosa rappresenta il 27 gennaio 1945.

Trezzo sull’Adda, 27 gennaio 2013






lunedì 21 gennaio 2013

27 GENNAIO 1945 – 27 GENNAIO 2013 “GIORNO DELLA MEMORIA” L’IMPORTANZA DI NON DIMENTICARE

Questo è il comunicato stampa inviato dall'ANPI trezzese alla "Gazzetta dell'Adda"
in occasione della Giornata della Memoria
Appuntamento a Concesa in via Don Gnocchi a Concesa ore 10.00 al Parco della Memoria
27 GENNAIO 1945 – 27 GENNAIO 2013 
“GIORNO DELLA MEMORIA”
L’IMPORTANZA DI NON DIMENTICARE
Comunicato stampa
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (nota a tutti noi con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di sterminio e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio degli ebrei attuato dalla follia nazista.
Per ricordare le vittime della barbarie nazista, nel luglio del 2000, l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, istituì il Giorno della Memoria fissandone la data al 27 gennaio di ogni anno.
In tale giornata in ogni paese vengono ricordate quelle vittime e quegli orrori con corone di fiori, discorsi e fasce tricolori; ma non è solo una commemorazione rituale.
I periodi non sono paragonabili, la Germania nazista e l’Europa unita nata dalla disgrazia della seconda guerra mondiale, ma anche oggi, in questo momento di forte crisi, si notano avvenimenti che suonano come campanelli d’allarme.
Negli ultimi anni sono rifioriti movimenti e partiti, a volte anche al governo di stati europei dell’est e dell’ovest, che fanno, della ricerca del capro espiatorio, parte fondante delle loro politiche per risolvere la crisi oggi imperante.
Nulla potrà essere come nel 1945 perché coloro, che vissero quei momenti, diedero vita all’Unione Europea che ci consente di essere, da allora, in pace; ma non possiamo dare nulla per acquisito, scontato dobbiamo  continuare a ricordare e vigilare perché nulla di ciò che accadde possa tornare anche in forme più blande.
E’ per questo motivo che il Direttivo della sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, A.N.P.I., di Trezzo sull’Adda invita, i propri concittadini, a partecipare alla commemorazione del Giorno della Memoria di domenica 27 gennaio 2013 nelle iniziative organizzate nella nostra cittadina ricordando, in particolare, quella tradizionale al Monumento del Deportato di via don Gnocchi a Concesa.
Trezzo sull’Adda, 12 gennaio 2013

sabato 12 gennaio 2013

GRILLO PARLANTE, NON SEMPRE C'AZZECCA.

L'ANPI ha sempre guardato alla politica come ad una cosa positiva e ha sofferto, negli anni del populismo e del qualunquismo, per il trattamento riservato all'impegno e alla militanza nei partiti e associazioni.
 
Il Movimento 5 Stelle, pur non condividendone i metodi e gli slogan, ha avuto il merito di riavvicinare le persone all'impegno personale crescendo e diventando soggetto importante nel panorama politico forse anche oltre le proprie intenzioni; per questo ha acquisito autorevolezza e responsabilità che, a mio parere, vanno utilizzate per il meglio senza zone d'ombra.
 
L'apertura del loro leader nei confronti dei neofascisti di Casa Pound, preoccupa non poco per le motivazioni addotte: il M5S è al di sopra di detra e sinistra e quello dell'antifascismo pare non essere un requisito per essere accettati nelle liste "grilline".

Credo che il colore del gatto abbia la sua importanza, penso che il gatto M5S sappia che acchiappare il topo, della corruttela e della cattiva politica e della malagestione della cosa pubblica, può andar bene ma non a costo di allearsi proprio col gatto nero.
 
Trezzo sull'Adda, 12 gennaio 2013
 
 



 

mercoledì 12 dicembre 2012

Relazione di Roberto Cenati al Comitato Provinciale del 5 Dicembre 2012

Relazione di Roberto Cenati al Comitato Provinciale del 5 Dicembre 2012
Giovedì 29 Novembre 2012 all'Assemblea Generale delle nazioni Unite, l'ANP
(Autorità Nazionale Palestinese) ha ottenuto il riconoscimento di Stato non membro
dell'ONU. Quella raggiunta dalla Palestina è una condizione di osservatore che dà
all'Autorità legittimità internazionale. L'Europa però si è dimostrata di nuovo
spaccata, con Germania e Inghilterra che si sono astenute. La decisione presa da 138
Paesi è forse l'ultima opportunità per dare vita al progetto di due stati indipendenti,
ognuno con un proprio territorio non frammentato.
Preoccupante è quanto successo nei giorni scorsi con il conflitto Hamas-Israele e i
bombardamenti indiscriminati su Gaza che hanno provocato numerosissime vittime
tra la popolazione civile. Una delle chiavi di lettura è che l'offensiva israeliana sia
servita come prova generale per un eventuale scontro con l'Iran.
La gravissima crisi economico-sociale che travaglia il nostro Paese e l'Europa fa
sentire pesantemente i suoi effetti. Cresce la disoccupazione che ad ottobre riguarda
quasi tre milioni di persone (centomila in più rispetto a settembre). Le note più
drammatiche riguardano le donne e i giovani tra i 15 e i 24 anni (il 36,5% della forza
lavoro complessiva). Questi dati si inseriscono in una situazione già grave (un
lavoratore su tre è precario o irregolare) e in un mondo del lavoro estremamente
frammentato e frastagliato. La legge Fornero n. 92 del luglio 2012 ha ulteriormente
aggravato le cose: mentre ha reso più difficile l'utilizzo dei contratti temporanei, non
li ha trasformati in contratti a tempo indeterminato. Il risultato è che questa tipologia
di contrattazione temporanea è diminuita del 20%.
Se il lavoro non riconquista il centro della società, l'Italia e l'Europa non riusciranno
più a progredire.
Uno dei padri dell'Unione Europea Jacques Delors ha recentemente esternato la
propria preoccupazione: “In questo momento ci sono popolazioni che soffrono; i
leaders europei sono chiamati a dare un segnale fondamentale. Bisogna dare speranza
e far vedere a tutti che l'Europa è pronta a reagire, a finanziare il rilancio”.
Ciò non significa che i singoli governi non abbiano strumenti per agire, significa però
che gli effetti di quegli strumenti sono limitati se manca una azione concertata
dell'Unione Europea.
L'azione del governo Monti che avrebbe dovuto trovare un delicato equilibrio tra
rigore ed equità, si è concentrata sul rigore e non sull'equità, colpendo duramente
lavoratori e pensionati. La recente sortita di Monti che ha affermato che la sanità
pubblica di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantita, se non si individueranno
nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni, ha suscitato la ferma
reazione di sindacati e forze politiche.
Ma la responsabilità di questa grave situazione non può essere attribuita soltanto al
governo. Notevoli sono le colpe della borghesia imprenditoriale. Da circa trent'anni
l'imprenditoria italiana ha cessato di espandersi. La base occupazionale si è ristretta.
La manifattura ha ceduto il campo alla finanza. Le grandi imprese si sono sfilate in
gran parte dal mercato nazionale, si sono delocalizzate, le medie hanno dismesso una
parte della loro attività, le piccole non sono cresciute. Soprattutto l'imprenditorialità
italiana non ha saputo ideare nuovi prodotti.
La grave crisi recessiva che investe l'Europa si intreccia pericolosamente con il
rifiorire di movimenti neofascisti, neonazisti e populisti nel nostro continente.
Alcuni giorni fa in Ungheria, un esponente del Partito neonazista Jobbik ha affermato
in Parlamento: “E' ora di censire gli ebrei viventi nel nostro paese, facciamo liste
almeno di quelli che lavorano nel governo e per il parlamento, sono un rischio
potenziale per la sicurezza della nazione”. La cosa più vergognosa è che nessun
parlamentare ungherese ha reagito e che l'Unione europea che rimprovera i greci
spendaccioni, non lo fa con i neonazisti di Jobbik, né con il presidente del Consiglio
Orbàn che parla del comunismo come “unica macchia nera”, ma tace sull'attivissima
partecipazione magiara alla Shoah.
Anche in Italia si stanno sviluppando pericolosi movimenti neofascisti e neonazisti
(Alba dorata presenterà una lista per entrare in regione Lombardia) che indicano che
la nostalgia per il fascismo non è mai stata sradicata.
L'ANPI Provinciale di Milano ha duramente condannato il gravissimo episodio
dell'accoltellamento del militante di un centro sociale milanese, avvenuto il 2
dicembre 2012, ad opera di un gruppo di naziskin. Abbiamo lanciato un forte appello
alle istituzioni, alle Forze preposte alla difesa dell'Ordine pubblico, ai partiti,
all'associazionismo, per un loro impegno perchè queste provocazioni non si ripetano
più a Milano, città medaglia d'Oro della Resistenza. Ma abbiamo anche messo in
guardia dal rispondere con la violenza e colpo su colpo alle provocazioni neofastiste.
Anche se i risultati elettorali dell'estrema destra in Italia sono quasi inconsistenti,
questi movimenti (Forza Nuova, Casa Pound) non sono da sottovalutare perchè
intervengono nella crisi, puntando a raccogliere consensi tra gli strati sociali più
colpiti. Nei loro programmi compare un attacco ai poteri forti, alle banche, alla
finanza mondiale, seguito da parole d'ordine anticapitalistiche e antisistema che si
richiamano al primo fascismo sansepolcrista. In questo quadro è stata anche assunta
la difesa dello stato sociale, reinterpretato però in senso razzista, volto alla sola tutela
degli italiani.
Di fronte ad una caduta sempre più preoccupante dell'etica pubblica, al dilagare di
fenomeni di corruzione, sino alla scoperta di infiltrazioni mafiose nella pubblica
amministrazione, fenomeni che sono all'origine del preoccupante aumento
dell'astensionismo e di una perdita di fiducia forse irreversibile dei cittadini nei
confronti delle forze politiche e delle istituzioni, è da considerarsi positivamente la
partecipazione di una parte dell'elettorato alle primarie del cenro-sinistra.
Ma a questo proposito vorrei richiamare le Sezioni dell'ANPI a un problema serio:
l'ANPI nella fase delle primarie non ha mai dato e non può dare alcuna indicazione di
voto, né tantomeno fare appelli alla partecipazione (come è successo in una sezione
della città) o organizzare presentazioni di candidati. Soltanto nel corso della
campagna elettorale vera e propria l'ANPI dà indicazione di votare per quelle forze
politiche e per chi si richiama ai valori dell'antifascismo, della Resistenza e della
Costituzione.
In questi giorni l'ANPI nazionale ha giustamente richiamato i Comitati Provinciali al
controllo sui siti facebook delle Sezioni, sui quali compare di tutto e si manifestano
posizioni che si diversificano profondamente dalla linea tracciata dall'ANPI.
Regolamento nazionale
Dopo l'entrata in vigore del regolamento nazionale sono pervenute diverse
osservazioni di carattere giuridico approfondite e pertinenti. La Commissione
regolamento ha ulteriormente predisposto un testo di modifiche che amplia la
possibilità di iscrizione per gli stranieri (UE ed extracomunitari, purchè in possesso di
permesso di soggiorno) e per i giovani minorenni.
La tessera amici dell'ANPI sarà riservata agli stranieri non dotati di permesso di
soggiorno, ai giovani minorenni che “non hanno avuto modo di collaborare con
l'ANPI con significativo impegno”.
La Commissione di garanzia che si dovrà costituire presso ogni Comitato provinciale,
svolgerà funzione istruttoria. Potrà acquisire documentazione e informazioni e
procedere ad audizioni. Le pratiche disciplinari locali dovranno essere istruite dalla
Commissione provinciale di garanzia. La proposta finale deve essere inoltrata al
Comitato nazionale, unico organo competente (art. 29 dello Statuto) ad adottare al
provvedimenti disciplinari. Per tutte le questioni non disciplinari la Commissione
istruttoria riferisce e fa proposte al Comitato provinciale.
Assemblee annuali di sezione da tenersi da dicembre 2012
Costituiscono l'occasione per una approfondita discussione politica e per rinnovare,
laddove si riscontri la necessità, i Comitati di Sezione. Importante è che le sezioni
compilino l'anagrafe degli iscritti e facciano pervenire al Comitato provinciale i
tagliandi delle tessere. L'anagrafe è lo strumento fondamentale per comunicare con
l'intero corpo della nostra Associazione e per analizzarne la sua composizione sociale.
Piano di lavoro
Per la manifestazione nella ricorrenza della strage di piazza Fontana, l'appuntamento
è per le ore 16,15. Alle 16,37 ci sarà la posa delle corone alla presenza delle autorità.
Seguiranno un documentario sulla strage e interventi di: Carlo Arnoldi, Presidente
familiari di piazza Fontana, Onorio Rosati segretario generale della Camera del
Lavoro, Roberto Cenati, Presidente ANPI provinciale. Il Presidente nazionale Carlo
Smuraglia, non potrà intervenire alla manifestazione perchè impegnato per l'ANPI
nazionale in importanti incontri al ministero degli Esteri e degli Interni.
Giorno della Memoria
Il Comitato Permanente Antifascista, con la Fondazione Memoria della Deportazione,
la Comunità ebraica milanese e il Comune di Milano ha promosso due iniziative per
VENERDI' 25 Gennaio 2013: alle ore 10,00 manifestazione davanti alla lapide
dell'ex-albergo Regina; ore 11,30 – incontro con le scuole medie superiori di Milano
e la scuola ebraica presso la sala convegni di Palazzo Reale. Interverranno i testimoni
della Deportazione: Gianfranco Maris, Presidente nazionale dell'ANED, deportato a
Mauthausen e Goti Bauer, per la Comunità ebraica, deportata ad Auschwitz.
Nei prossimi giorni forniremo dettagli più precisi.
Dal 21 febbraio al 4 aprile dalle ore 18,00 alle 20,00 presso la sala Buozzi della
Camera del Lavoro si svolgeranno sei incontri sulla Resistenza in Europa, coordinati
dal prof. Luigi Ganapini. Anche sulle modalità di svolgimento daremo più avanti
informazioni dettagliate.
A marzo ricorrerà il settantesimo anniversario degli scioperi del 1943. Sarebbe
importante che l' ANPI di Milano e le ANPI Provinciali elaborassero una sorta di
mappa con l'indicazione del periodo e dei luoghi che hanno visto i lavoratori di
Milano e provincia impegnati negli scioperi iniziati nel marzo 1943 e protrattisi per
tutto il 1943.

12 DICEMBRE 1969 - 12 DICEMBRE 2012 43° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA