giovedì 27 ottobre 2011

28 OTTOBRE 1922 - MARCIA SU ROMA

Domani cade una data importante per la storia del notro paese: 28 ottobre marcia su Roma. Pochi, fortunatamente, ricorderanno con nostalgia quella nera data che diede inizio al periodo più orribile ed infausto della nostra millenaria civiltà: il ventennio fascista di Mussolini. L'Italia cadde in un sonno dalla quale si risvegliò violentata e distrutta e potè risorgere, con il sacrificio di donne e uomini di ogni fede politica e provenienza, riscattando la dignità nazionale con la lotta partigiana e la Resistenza che portarono alla Costituzione e alla Repubblica. Anche la città di Trezzo sull'Adda ebbe i suoi martiri partigiani , che ricordiamo con rispetto e gratitudine, assieme a tutti coloro che si batterono tra il 1943 e il 1945 per la libertà, la democrazia e la giustizia. Mai come oggi, in questi momenti di crisi e di spinte disgregatrici, dobbiamo ricordare quel periodo in cui gli italiani seppero dare il meglio di se unendosi compatti gli uni agli altri.

W la Costituzione, W la Repubblica, W l'Italia.


giovedì 20 ottobre 2011

ANPI: "NON E' CON LEGGI ECCEZIONALI CHE SI REPRIME LA VIOLENZA"

Questo il documento che il Comitato nazionale dell'Anpi ha approvato oggi, 19 ottobre,  a commento dei gravi incidenti avvenuti a Roma.

"Il Comitato Nazionale dell'ANPI, a fronte dei gravissimi fatti accaduti sabato scorso a Roma; nell?esprimere la più sentita solidarietà a tutti coloro - e in particolare ai giovani -  a cui è stato impedito di esercitare liberamente e pacificamente un diritto costituzionale, tanto più rilevante in quanto contemporaneamente veniva esercitato in tutto il mondo (e senza incidenti), ed a tutti coloro che hanno  subito danni dalla violenza di un gruppo di estremisti reazionari;

condanna, nel modo più fermo, il comportamento di coloro che sono scesi in campo solo per praticare la violenza ed impedire una civile manifestazione di protesta, producendo danni gravissimi a persone e cose; ribadisce che è compito dello Stato garantire la libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di riunione, per cui non ha senso rispondere ad un atto di odiosa violenza con divieti che, prima ed invece di colpire i violenti, finiscono per limitare i diritti dei cittadini, al di là e al di fuori della Carta Costituzionale;

depreca che una incomprensibile gestione dell'ordine pubblico non solo non sia riuscita a prevenire quanto accaduto ma addirittura abbia esposto la città di Roma, i manifestanti pacifici (che peraltro non hanno potuto svolgere la loro manifestazione) e gli stessi agenti di polizia e carabinieri a subire violenze ed attacchi, non essendo preparati e attrezzati adeguatamente per respingerli;

si oppone fermamente ad ogni ipotesi di interventi polizieschi ed autoritari sulla scia delle emozioni suscitate dalla sciagurata giornata di Roma; non è con leggi eccezionali che si reprime la violenza, ma applicando rigorosamente la normativa vigente e prevenendo ogni tentativo di violenza;

esprime seria preoccupazione per i rigurgiti di autoritarismo e di fascismo che si affacciano continuamente, in varie forme, nel nostro Paese approfittando di un clima ritenuto favorevole e della disgregazione della vita politica e istituzionale del nostro Paese;

si appella alla coscienza civile ed alla sensibilità di tutti i cittadini perché rispondano alla violenza con le armi della democrazia, vale a dire con l'esercizio dei fondamentali diritti civili e politici, la partecipazione, la manifestazione convinta di una decisa volontà di svolta e di cambiamento, verso un sistema politico e istituzionale rispondente finalmente ai principi contenuti nella Costituzione;

ribadisce che solo l'unità di tutte le forze democratiche può salvare il nostro Paese dal degrado civile, sociale e politico in cui è precipitato e che ormai è divenuto intollerabile per ogni cittadino consapevole dei diritti inalienabili e degli stessi fondamenti della democrazia".

sabato 15 ottobre 2011

Milano: "No al fascismo, per dignità, non per odio"

Protesta a Milano per l'atteggiamento della polizia a un presidio democratico, allarme per l'estendersi delle iniziative neofasciste ma anche mobilitazione  per dire no al fascismo "per dignità non per odio". Mobilitazione che culminerà sabato 29 ottobre, alle ore 17,30, con  un presidio alla Loggia dei Mercanti sotto la quale sorge il sacrario dei cittadini milanesi caduti per la libertà e dei deportati scomparsi nei lager nazisti.

"Bisogna tornare rapidamente ai valori di fondo che ispirano il nostro sistema democratico, non tollerando i tentativi eversivi, le nostalgie di un tempo fortunatamente passato, le speranze di rivincita. Milano vuole continuare a riaffermare la propria vocazione antifascista e democratica", sottolinea il Comitato Permanente Antifascista contro il Terrorismo per la Difesa dell’Ordine Repubblicano che ha indetto la manifestazione. (Segreteria organizzativa: Via S. Marco, 49 – Milano Tel. 02/76023372/73 - Fax: 02/784675).
 

Ma andiamo per ordine. La decisione è stata presa anche per quanto accaduto al presidio antifascista autorizzato di sabato 8 ottobre in Piazza Miani contro l'inaugurazione alla Barona, in via Tosi, della sede provinciale della Fiamma Tricolore-Destra sociale, indetto dal Comitato Antifascista per la difesa della democrazia e dal Coordinamento ANPI di zona sei, ha visto la partecipazione di circa duecento cittadini, del segretario della Camera del Lavoro di Milano, Onorio Rosati, di alcuni Consiglieri comunali e di zona, dei partiti democratici, delle associazioni e i movimenti del nostro territorio presenti con le loro bandiere e i loro simboli.
Dopo gli interventi, aperti a tutti, davanti alla lapide, che ricorda i caduti partigiani della Barona, i partecipanti al presidio hanno tentato di fare un breve corteo per le vie limitrofe, e poi terminare la manifestazione nuovamente in piazza Miani. La polizia si è schierata, in un’ora circa si sono sovrapposti e alternati al comando diversi funzionari, alimentando direttive e ipotesi non sempre chiare e precise, e nonostante il tentativo di mediazione di Rosati e dei Consiglieri comunali, hanno poi impedito qualsiasi spostamento al di fuori della piazza, eseguendo nello stesso tempo delle cariche contro i cittadini, che si stava predisponendo al corteo, e colpendo il Consigliere comunale Luca Gibillini, e il consigliere di zona Claudio Rovelli, che tentavano di frapporsi alle azioni decise e chiedendo motivazioni in merito.

Rilevano in un comunicato il Comitato antifascista per la difesa della democrazia di zona sei Milano, il Coordinamento ANPI Milano zona sei e Milano 13: "Nell'esprimere ai consiglieri la solidarietà dell’ANPI, e del Comitato Antifascista di zona sei sottolineiamo che l’iniziativa di protesta si stava svolgendo in modo del tutto pacifico e vedeva la partecipazione sia dei promotori, sia dei cittadini della zona Barona. Questa partecipazione era tanto più sentita, quanto più chiare erano, e sono, le ragioni dello sdegno dei cittadini di un quartiere che ha avuto oltre trenta caduti nella lotta antifascista. In un quartiere della zonasei di Milano, medaglia d’oro della Resistenza, l’apertura di sedi di organizzazioni fasciste che perfino nei loro simboli inneggiano alla morte, al razzismo, all’antisemitismo, al totalitarismo nazifascista e alla violenza non può che essere vissuto dalla cittadinanza come un insulto allastoria e alla Costituzione che proprio dalla lotta antifascista è nata".

L’ ANPI di zona e il Comitato Antifascista locale ritengono che il comportamento delle forze dell’ordine e della Questura non sia stato pienamente volto a mantenere il clima sereno della manifestazione, infatti, le stesse hanno assunto inizialmente una posizione quasi possibilista rispetto alla richiesta di compiere il breve corteo conclusivo (vista anche la totale tranquillità che aveva contraddistinto il presidio) ma in seguito hanno senza apparente motivo, modificato tale atteggiamento assumendo una posizione d’estrema rigidità.

Nel corso degli ultimi anni a Milano, città Medaglia d'Oro della Resistenza, ha registrato il reiterarsi di manifestazioni e iniziative di tipo dichiaratamente fascista, con l'apertura di nuove sedi e di nuovi punti di riferimento. Ultime in ordine di tempo sono l'apertura di Casa Pound a Quarto Oggiaro e della sede della Fiamma Tricolore, appunto alla Barona. E' inoltre preannunciata per sabato 29 ottobre 2011, una manifestazione nazionale di Forza Nuova a Milano contro "banche e usura", proprio in coincidenza con l'infausto anniversario della Marcia su Roma. Cui già tutta la città, ha risposto NO, organizzando nella stessa giornata e in contemporanea un presidio, manifestazione alla Loggia dei Mercanti.

"Milano - si anticipa - non può accettare tali provocazioni. Occorre un impegno comune, delle istituzioni, dell'associazionismo, dei cittadini affinché queste iniziative neofasciste abbiano finalmente a cessare e diventino improponibili nella nostra città che deve comunque compiere uno sforzo  collettivo per riflettere sulle ragioni profonde dell'intensificarsi di questo fenomeno e sulle finalità che si propongono i movimenti neofascisti. "Mentre chiediamo alle Istituzioni e alle Forze preposte alla difesa dell'Ordine Pubblico, un intervento immediato per impedire lo svolgimento della manifestazione di aperta apologia del fascismo promossa da Forza Nuova, invitiamo tutti gli antifascisti e i cittadini di zona sei alla massima attenzione e vigilanza, e la partecipazione al presidio della loggia dei Mercanti".

"Chiediamo inoltre all’Istituzione a noi più vicina, il CDZ sei, di predisporre un’adeguata opera culturale e politica per far conoscere ai cittadini, cosa sia il fascismo e il razzismo. Un documento condiviso da far conoscere alla cittadinanza, in cui si ricordi il valore della Costituzione, in cui si evidenzi ancora una volta le radici di Milano e della nostra Repubblica. Bisogna tornare rapidamente ai principi e ai valori fondamentali che ispirano il nostro sistema democratico e non tollerare i tentativi eversivi. La città nel suo insieme, dai quartieri e dalle zone, deve tornare a esprimere appieno la sua vocazione antifascista e democratica".

“Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica… il fascismo è l'antitesi di tutte le fedi politiche [...], perché opprime le fedi altrui”. Sandro Pertini.

lunedì 26 settembre 2011

NAPOLITANO: LE REPUBBLICHE PARTIGIANE PREZIOSO LABORATORIO DI DEMOCRAZIA

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente regionale dell'ANPI Friuli Venezia Giulia, Federico Vincenti, un messaggio di saluto alla manifestazione in ricordo della libera Repubblica partigiana di Carnia che si terrà domenica 25 settembre ad Ampezzo e al parallelo  convegno dell’Università di Udine, un messaggio di saluto sottolineando che queste iniziative “rinnovano la memoria di una breve ma straordinaria vicenda della lotta partigiana in Italia”.

“Protagoniste – aggiunge Napolitano - di una resistenza militare che seppe opporsi con grande coraggio alle preponderanti forze nemiche e che scrisse importanti pagine di eroismo e di sacrificio le Repubbliche partigiane costituirono il primo, organico tentativo di inastaurare governi fondati sui principi di libertà, eguaglianza e solidarietà, e un prezioso laboratorio di sperimentazione istituzionale ispirato ai valori più autentici della democrazia”.

giovedì 8 settembre 2011

8 settembre 2011. Commemorazione a Trezzo sull'Adda al monumento dei deportati di Concesa

Oggi, 8 settembre, per ricordare tale data e, come da tradizione a Trezzo sull'Adda,  i deportati nei campi nazisti stamattina, alle ore 10, si è svolta la cerimonia di deposizione di una corona d'alloro ai piedi del monumento in quel di Concesa. Presenti: il consigliere di maggioranza Ceresoli, il presidente dell'Associazione Carabinieri di Trezzo, il presidente dell'ANPI di Trezzo e il consigliere del direttivo dell'ANPI di Trezzo Monzani. W  la Resistenza, W la Repubblica italiana e l'Europa libera e democratica, W i deportati che, col loro sacrificio, le hanno rese possibili. Ignominia in eterno per i carnefici.

SEZIONE DI TREZZO SULL'ADDA
IL PRESIDENTE
     

domenica 4 settembre 2011

IL 25 APRILE NON SI TOCCA: BATTAGLIA VINTA.

Battaglia vinta. Il 25 aprile non si tocca. E nemmeno il primo maggio e il 2 giugno. Così come buon senso imponeva prima ancora, forse, che  per il rispetto che si deve alla storia.

In commissione bilancio la maggioranza ha fatto marcia indietro e le tre feste laiche tornano a essere tali. Una vittoria di tutti democratici e gli antifascisti che subito si erano opposti a una decisione assurda e immotivata.

Ma una vittoria innanzitutto dell'Anpi che aveva mobilitato tutte le sue energie per una campagna capillare sul terrirorio.

"Naturalmente sono soddisfatto di questa vittoria della ragione, del buon senso e anche, me lo si consenta, della forza dei nostri argomenti", ha subito commentato Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI.

"Non sono abituato a cantar vittoria, né tantomeno a rivendicare primazie: devo dire che questa è una vittoria di tutti anche se grande e bella è stata la nostra battaglia di agosto".

"Ringrazio - ha aggiunto - tutti i nostri militanti ed i cittadini che si sono impegnati in questo periodo in mille forme. Ringrazio anche i gruppi parlamentari che si sono trovati d'accordo sul sopprimere una norma inutile ed inaccettabile moralmente e politicamente. Un ringraziamento particolare va al Presidente del Senato per il suo impegno personale in questa vicenda".

Una dichiarazione che si chiude con un appello: "Ovviamente - sottolinea Smuraglia - dobbiamo restare vigilanti perché ci stiamo abituando alle sorprese più impensate ed ai cambiamenti di rotta: l'iter parlamentare del provvedimento non è ancora ultimato. Ma confido che, una volta prevalsa la ragione, di queste festività non se ne parli più, se non per festeggiarle tutte insieme come un patrimonio ideale del Paese".

La marcia indietro della maggioranza di centro destra è arrivata ieri  2 settembre al termine di una intensa mobilitazione dell'Anpi.

Si ricorda la riunione straordinaria della segreteria nazionale dell'Anpi che si era conclusa con un appello dal titolo: “Gli italiani si mobilitino per salvare il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno”.
Una protesta che era iniziata subito dopo il varo della prima manovra economica con una lettera del presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, ai presidenti dei gruppi parlamentari del Senato e della Camera dei Deputati, in cui si annunciava la mobilitazione dell’Anpi.

Mobilitazione che peraltro era scattata già all’indomani della proposta con la presa di posizione del Comitato nazionale dell’Anpi. A cui aveva fatto seguito, in moltissime città, il moltiplicarsi delle iniziative di protesta.  Citiamo in ordine sparso, la prese di posizione dell’Anpi di Palermo così come quella di Rimini, la raccolta di firme lanciata a Milano, la lettera al premier dell’Anpi di Modena, gli incontri con gli amministratori organizzati a Salerno, le sollecitazioni fatte pervenire a tutti i parlamentari locali dall’Anpi di Perugia e dall'Anpi di Ravenna. 

giovedì 25 agosto 2011

8 SETTEMBRE - IN RICORDO DEI DEPORTATI NEI CAMPI DI STERMINIO NAZISTI

Si avvicina la ricorrenza dell'8 settembre che ricorda l'armistizio del 1943. Questa data ha una valenza particolare a Trezzo sull'Adda che ricorda quanti: dagli ebrei, di cui mai potremo dimenticare il progetto di sterminio subito, agli operai e ai militari che si rifiutarono di servire il Reich, o come schiavi nelle fabbriche o come aguzzini nell'esercito nazista, e vennero deportati nei campi di sterminio nazisti e fascisti. Quest'anno, accanto a loro,  vorrei ci ricordassimo anche di: rom, omosessuali e persone con handicap fisici o mentali. Costoro sono stati tra i primi a sperimentare il funzionamento dell'orribile macchina di morte messa in atto da uomini contro altri uomini, allo scopo di produrre una società di perfetti uguali. Ancora oggi, nella nostra pacifica e prospera Europa ed in Italia, sembra esserci chi vorrebbe continuare, e terminare, il lavoro cominciato da Mussolini, da Hitler e dai criminali loro accoliti. Non possiamo dimenticare l'orrenda strage dell'isola di Utoya, nella pacifica e progredita Norvegia, di 90 ragazzi da parte di un esaltato, Anders Behring Breivik,  che li incolpava, in quanto giovani laburisti, di aver ridotto ad un meltingpot , fatto però di integrazione e tolleranza, la sua pura terra vichinga e cristiana e li ha uccisi nell'illusione di poter tornare così, a quel personale ideale nibelungico e crociato. Recentemente, in Slovacchia, il governo locale ha impostato una campagna di regolazione delle nascite, nelle comunità rom, prevedendo perfino la sterilizzazione delle donne che, per quanto sembri essere su base volontaria, rimane una proposta agghiacciante. In italia vediamo continuamente negati i diritti degli omosessuali, che vengono spesso aggrediti per strada, anche attraverso il rifiuto di aggravare le pene previste per la discriminazione e la violenza subita. Grave è che sia attivo un movimento, il Partito Nazionalista del Popolo Italiano con chiari riferimenti nazisti (il simbolo è il "sole nero" usato nei riti delle SS),  che ha nei suoi intendimenti, tra gli altri, l'epurazione degli omosessuali. Perchè ciò accade ancora oggi, dobbiamo ricordare cosa è successo nei campi di stermino nazisti 65/70 anni fa, dobbiamo ricordare sempre la lotta e il sacrificio, dei partigiani, degli alleati, dei soldati, degli operai, per liberare il nostro paese e l'Europa dalla notte nazifascista,  e la sofferenza di chi ha conosciuto la deportazione e l'internamento perchè tutto ciò non abbia mai più ad accadere. Infine vorrei ricordare RUDOLF BRAZDA, prigioniero omosessuale numero 7952 internato a Buchenwald dal 1942 al 1945,  morto quest'anno all'età di 98 anni. A lui va il nostro deferente ricordo in memoria di tutti coloro che hanno sofferto per la pazzia dell'idea di un mondo di perfetti uguali.

SEZIONE DI TREZZO SULL'ADDA - IL PRESIDENTE