mercoledì 27 aprile 2011

TREZZO SULL’ADDA 25 APRILE 2011

Quest’anno l’anniversario della Liberazione, e la manifestazione del 25 aprile, assumono un rilievo particolare data la felice concomitanza con i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Risorgimento e Resistenza sono episodi fondamentali per il nostro paese antico per storia ma dalla giovane, e talvolta malferma, democrazia.
Tale affermazione deriva dalla constatazione che i valori della Resistenza e della Costituzione, vengono sempre di più messi in discussione ed esposti a concreti pericoli. Gli insulti alla Magistratura, alla Corte Costituzionale, l’insofferenza verso il Presidente della Repubblica, la proposta di abrogazione della XII disposizione transitoria, così come il progetto di riforma, nientemeno, dall’art. 1 alla Costituzione non possono lasciarci indifferenti e richiedono un forte impegno di tutti a difesa dei valori su cui si fonda la nostra Repubblica democratica.
Politici che hanno comportamenti contrari a quella sobrietà, sancita dall’art. 54 della Costituzione,  richiesta dagli incarichi ricoperti.
Il mondo del lavoro subisce attacchi a diritti conquistati in anni di lotte e garantiti costituzionalmente. L’annosa questione della sicurezza sul lavoro e la preoccupante situazione della disoccupazione e della precarietà,  giovanile e non solo,  che, toccando percentuali altissime, mettono a repentaglio il futuro del Paese.
L’offesa ai diritti e alla dignità delle donne, degli omosessuali, dei migranti.
La scuola pubblica colpita, oltre che da tagli alle risorse e al personale che ne minano la sua più classica funzione, con attacchi che la accusano di propagare ideologie di parte, attraverso insegnanti e libri, che vengono messi all’indice. Azioni, queste ultime, aberranti e non degne di una democrazia.
Tagli alle risorse per la cultura, la ricerca i beni artistici ed architettonici, che indeboliscono settori fondamentali per qualsiasi paese, a maggior ragione per uno come il nostro, che ha, in questi beni, un’importante fonte  della propria ricchezza non solo materiale.
Non ben definiti progetti di riforma della forma statuale, con non chiare ricadute sulla coesione sociale e la solidarietà, necessarie per continuare ad essere un paese unito.
Parole in libertà sull’adesione o meno all’Unione Europea, della quale siamo uno dei paesi fondatori.
Tutto ciò suscita preoccupazioni serie nei cittadini che  ritengono i valori costituzionali, destinati a durare nel tempo e a costruire la convivenza civile nel nostro paese.
Dobbiamo assumere l’impegno solenne a realizzare gli ideali per cui tanti sacrifici sono stati compiuti ed a tradurre, nella realtà, i principi fondamentali della nostra Costituzione affinché diventi sempre più condivisa.
Per  fare ciò è necessario un maggior impegno nella vita di tutti i giorni, nello svolgimento delle singole funzioni della vita democratica, ma anche nei grandi momenti della vita del nostro Paese.
Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è l’occasione per levare alto un grido di ripulsa e di protesta, e al tempo stesso di impegno. Da tutte le piazze d’Italia emerga con chiarezza la forza della democrazia e la volontà popolare di salvaguardarla, proprio nel momento in cui ricordiamo i tanti caduti per la Libertà, che certo non sognavano un Paese come questo.

Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l’Italia.

Intervento dell'ANPI sez. di Trezzo sull'Adda - Il Presidente

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